mercoledì 30 marzo 2011

Avanti popolo si torna a Livorno

Articolo tratto da Repubblica.it

Arriva nella città dove nacque il partito la grande mostra di documenti, satira, grafica. Non solo feticci ma un approccio tecnologico con formati digitali touch screen e rivisitazioni grafiche
di LAURA MONTANARI

È come ritrovare un vecchio compagno che se ne è andato nei libri di storia. Falce e martello, pugni alzati, le bandiere rosse a sventolare sotto i palchi dei comizi. Come sfogliare un album quando a casa vengono i parenti: guarda qui Matteotti, l'attentato a Togliatti, l'Internazionale, ti ricordi l'Urss, Berlinguer e il compromesso storico, i grandi cortei della classe operaia e l'eurocomunismo? Per Livorno, sarà un po' come farsi ridare il cuore dopo un trapianto. Caro Pci, bentornato lì dove la storia è cominciata un giorno del gennaio del 1921 con Bordiga e i suoi che chiudevano la porta del teatro Goldoni lasciando dentro soltanto la componente socialista.

Le immagini della mostra

Foto e filmati, ma anche manifesti, spille e propaganda, documenti ripescati dagli archivi (in touch screen e comodi formati digitali), volantini ciclostilati e annunci del tipo "compagni e compagne...". C'è un pezzo di storia del Paese, ma anche una sezione del passato rosso della Toscana e di Livorno.

Una "costola" nuova, della mostra itinerante che ha debuttato a Roma qualche mese fa, a Livorno si arricchisce con i giornali comunisti stampati in città degli anni Cinquanta, le tessere delle militanti toscane dell'Udi (Unione donne italiane), i diari di chi dalle lontane sezioni di periferia commentava i fatti di Budapest e il Vietnam. Scavando nei ricordi, cercando negli scaffali, è riemerso anche un periodico della Fgci sul quale nei primi anni Ottanta, un giovanissimo Paolo Virzì firmava le recensioni cinematografiche. Questo lavoro di raccolta è stato possibile grazie alla collaborazione dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea della Provincia di Livorno, dell'Istituto Gramsci toscano, del Comune e della Regione.

Si apre sabato 26 marzo (ore 16) ai Bottini dell´Olio (Livorno, viale Caprera) la mostra che resterà aperta fino al 10 aprile (ore 10-19 tutti i giorni, ingresso gratuito) "Avanti Popolo". Sottotitolo: il Pci nella storia d'Italia, settant'anni (1921-1991) di politica e ideali che attraversano il Paese, dalle lotte operaie e contadine del dopoguerra, alle paure degli anni di piombo e della strategia della tensione. Una sola strada da leggere in sei percorsi cronologici ideati e organizzati dalla Fondazione Istituto Gramsci e dalla Fondazione Centro studi di politica economica che detiene gli archivi del Pci. "Una sfida difficile" hanno scritto i curatori nella brochure. Infatti, a rendere il senso della complessità, ci sono i tanti linguaggi e le diverse letture del passato, comprese quelle degli avversari.

Da Livorno a Rimini, dalla nascita allo scioglimento, dopo la caduta del muro di Berlino. In mezzo un itinerario di idee e di speranze su una maggiore uguaglianza sociale, ma anche di rigide discipline ideologiche. In una sezione i cimeli, in un'altra i comunisti di carta con le vignette di Altan e Staino e per protagonisti Cipputi e Bobo, una riservata alla grafica dove 34 designer interpretano la storia del Pci.

"La storia di un partito" ha scritto Gramsci nei Quaderni del carcere, è "la storia del suo Paese da un punto di vista monografico". A tenere insieme ogni fase, ogni mese, ogni anno, le facce nelle piazze, le mani segnate dal lavoro, le tute blu dietro gli striscioni, le feste dell'Unità, le foto e le immagini che dal bianco e nero diventano a colori. Forse diceva bene Gaber, "qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona" (in mostra c'è pure la storica foto del leader preso in braccio da Roberto Benigni), o "qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana" o perché "era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio", o "perché forse era solo una forza, un volo, un sogno. Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita".

mercoledì 23 marzo 2011

APPELLO PER IL PRESIDIO DI VENERDI' 25 MARZO ORE 17 - IN PIAZZA CAVOUR A LIVORNO

Stiamo raccogliendo le adesioni a questo appello unitario della sinistra politica e sociale schierata contro la guerra. Sostengono quest'appello ad ora FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, ARCI, EMERGENCY E SEL


APPELLO PER IL PRESIDIO DI VENERDI' 25 MARZO ORE 17 - IN PIAZZA CAVOUR A LIVORNO


Da giorni sono in corso i bombardamenti della cosiddetta "Coalizione dei Volenterosi" sulla Libia.
Bombardamenti che rischiano di inasprire la guerra civile, di rafforzare il consenso a Gheddafi nella Tripolitania, di far entrare l’intero Mediterraneo in un vicolo cieco che potrebbe assomigliare a quello già sperimentato in Irak e in Afghanistan.

Le perplessità che hanno portato all’astensione di Brasile, India e Germania e dei membri permanenti Cina e Russia nel voto della risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1973, crescono appena due giorni dopo l’inizio delle operazioni militari.

A parte i conflitti sul comando delle operazioni tra Francia, Inghilterra ed USA e il ruolo indefinito della NATO e dell’UE, chiaramente spaccate al loro interno da dissensi profondi, si manifesta il dietrofront della Lega Araba e dell’Unione Africana, oltre al ritiro dalle operazioni della Norvegia.

E’ sempre più evidente il rischio che questo intervento alimenti una inarrestabile spirale di guerra sia dentro che fuori la Libia. E il primo a pagarne le conseguenze, oltre alla popolazione civile, non può che essere il nostro Paese, che è geograficamente il più prossimo alla Libia ed il più interessato ad una vera pacificazione. Diversamente da altri paesi, come Francia, Inghilterra e USA, che, dietro il paravento umanitario, hanno decine di ragioni per alimentare uno scontro, da cui sperano di poter conseguire succosi ritorni economici e geopolitici.

In questi mesi di fronte a quello che succedeva a pochi chilometri dalla nostra costa, il Governo italiano, tutto concentrato a curare le proprie rendite di posizione nell’area e gli interessi personali del Presidente del Consiglio, si è distinto, per l’incapacità di comprendere quello che stava accadendo (prima in Tunisia ed in Egitto, poi in Libia) e per i clamorosi voltafaccia che hanno rovesciato nel loro opposto le posizioni pro- Ben Alì, pro-Mubarak e alla fine pro-Gheddafi, sostenute, in modo convinto, fino a pochi giorni prima.

Nel contempo ed in continuità con le lotte degli studenti, dei lavoratori e delle donne, il 12 marzo la parte migliore dell’Italia è di nuovo scesa in piazza per rivendicare la difesa di quella Costituzione che oggi viene ferita, con l'ennesima violazione dell’articolo 11 (“L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”).

Questa parte migliore del nostro paese ha il dovere di avanzare una proposta che possa fermare questa follia:

- UN CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO ED INCONDIZIONATO!

- L’APERTURA DI CORRIDOI UMANITARI PER SOCCORRERE LA POPOLAZIONE!

- LA RIPRESA DI UNA VERA AZIONE DIPLOMATICA guidata da paesi od organizzazioni la cui azione possa rappresentare un reale impegno a trovare una soluzione pacifica, fuori dalle fin troppe evidenti ed interessate logiche economiche e geopolitiche.

Il Governo prenda atto che non ha più una maggioranza e rassegni le proprie dimissioni.

Chiamiamo tutte le forze politiche e sociali, ed i movimenti, sinceri e convinti sostenitori del “no alla guerra”, ad intraprendere una forte mobilitazione cittadina unitaria per riuscire a conseguire questi indispensabili obiettivi e per chiedere il rispetto della nostra Carta Costituzionale.

lunedì 21 marzo 2011

FDS SULL’INTERVENTO MILITARE IN LIBIA

“Servono: un cessate il fuoco immediato, corridoi umanitari, nuova azione diplomatica”
Quanto sta accadendo in queste ore in Libia è gravissimo: Francia, Inghilterra e USA sono alla testa dell’ennesima avventura, che vede la stessa NATO divisa, e che ha come fine il mettere le mani sul petrolio e sul gas libici e non certo la salvaguardia della popolazione. La popolazione, come è noto, non si protegge con i cacciabombardieri, ma con la politica e la diplomazia.

Dopo Cina, Russia, India e Germania, ora anche la Lega Araba e l’Unione Africana stanno prendendo le distanze dall’intervento, mentre nel mondo si generalizzano i timori e le perplessità.

Il Governo prima stende tappeti d’oro al rais di Tripoli, poi con l’appoggio di PD e l’astensione di IDV, che fanno da stampella ad un esecutivo senza maggioranza, concede l’utilizzo delle nostre basi ed aerei per l’operazione militare. E’ una vergogna anticostituzionale e contraria agli interessi dell’Italia nel Mediterraneo.

Una vergogna che ha trovato l’avallo di quelle forze d’opposizione che solo il 12 marzo, hanno salutato le manifestazioni svoltesi unitariamente in mille città italiane per difendere quella Costituzione. E che oggi contribuiscono a stracciare ancora una volta il suo art. 11: non è possibile non vedere il paradosso di tutto ciò!

E’ bene ricordare che stiamo rischiando un nuovo Iraq ed Afghanistan a pochi Km da noi, impantanandoci in un'altra fallimentare “guerra umanitaria” ed esponendo il popolo libico ad un alto prezzo di sangue e l’Italia a gravi rischi politici ed economici!

Per fermare questa follia serve:

- Un CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO ED INCONDIZIONATO!

- L’APERTURA DI CORRIDOI UMANITARI PER SOCCORRERE LA POPOLAZIONE!

- L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE INTERNAZIONALE composta da paesi dell’area, ma anche latino americani ed europei interessati davvero a trattare con le parti in conflitto in Libia per realizzare una soluzione pacifica, fuori dalle logiche di spartizione coloniale.

Dato l’esito fallimentare della politica estera di questo Governo incapace, indegno e privo – tra l’altro – di una maggioranza parlamentare, riteniamo che le dimissioni siano un atto dovuto e non più rinviabile.

Chiamiamo a tutte le forze politiche e sociali, e ai movimenti, sinceri e convinti sostenitori del “no alla guerra”, di intraprendere una forte mobilitazione cittadina unitaria per riuscire a conseguire questi indispensabili obiettivi e per chiedere il rispetto della nostra Carta Costituzionale.

Livorno, 21 marzo 2011

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

LIVORNO

Presentazione del libro "Bentornato MARX!"

Domani pomeriggio, alle ore 17:00, presso la Libreria Edison di Livorno, persentazione del libro "Bentornato MARX!".
Sarà presente l'autore Diego Fusaro.

Comunicato stampa:

In un momento difficile per la Sinistra Italiana, in una fase in cui i Comunisti Italiani cercano di unirsi e di rilanciare la loro presenza, è possibile far rinascere un pensiero rivoluzionario? Da dove cominciare? La Federazione della Sinistra ne discute con Diego Fusaro, autore del del libro “Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario” (Bompiani, 2009), martedì 22 Marzo presso la Libreria Edison di Livorno a partire dalle ore 17:00. Si dice spesso che “Marx è morto”: lo si fa per affermare un fatto consumato, o piuttosto per liberarsi dall’assillo di uno spettro che continua a denunciare l’assurdità di un mondo rovesciato, in cui ci si preoccupa di salvare le banche con i soldi dei cittadini, e in cui le merci sono libere di circolare in ogni dove, ma non lo sono le persone? Da questa domanda prenderà avvio la presentazione del libro organizzata dall'Associazione Marx 21° a cui parteciperanno, oltre allo stesso autore, Diego Fusaro, Michele Mazzola e Lorenzo Cosimi, rispettivamente segretari del PdCI e del PRC.

giovedì 17 marzo 2011

Il gruppo FdS in provincia sulla questione discarica Limoncino-Monte La Poggia

«Troviamo soluzioni alternative all'utilizzo del monte La Poggia»

Fin dall'inizio, da quando cioè è scoppiata la polemica sulla discarica al Limoncino è risultato evidente che ci trovavamo di fronte a un brutto pasticcio.
Non possiamo nasconderci che le autorizzazioni concesse alla società Bellabarba hanno limiti sul piano formale ma principalmente sono contestabili sul piano sostanziale. Sul piano formale proprio perché è mancato quel necessario percorso partecipato in evidente contraddizione con lo stesso programma di indirizzo di questa amministrazione. Sul piano sostanziale perché l'individuazione del Monte La Poggia, per molti aspetti risulta non idonea come impianto terminale di smaltimento.
L'aver presentato in consiglio provinciale le due mozioni e in tal modo aver considerato esaurito il ruolo della 3a commissione è da considerarsi un errore. Proprio sulla base della relazione del lavoro svolto dalla 3a commissione si potrebbero e dovrebbero ricercare soluzioni conseguenti e alternative alla attività di discarica.

Il centro del confronto politico deve rimanere attestato sul fatto che la concessione di discarica, in quella localizzazione, è da riconvertire con un progetto di reale risanamento ambientale.

Silvio Lami, capogruppo PdRc in Provincia

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mercoledì 9 marzo 2011

Indagine sulle esigenze del quartiere

Il circolo "Che Guevara" Salviano organizza dei banchetti, dove verrà consegnato ai cittadini che vi si recheranno, un questionario-indagine sui problemi del territorio della Circoscrizione 4.
Il questionario, in forma del tutto anonima, potrà essere compilato e riconsegnato direttamente al banchetto stesso od il martedì dalle 17.30 presso la sede del circolo, in via di Salviano 542 (c/o circolo Arci Salviano).
Inoltre verranno raccolte delle firme per presentare una petizione pubblica per la risoluzione di tali problematiche.
Di seguito riportiamo le date ed i luoghi dei banchetti:

- Leccia (piazzale Conad) - giovedì 10/3 ore 17-20
- Salviano (posta, Via Costanza) - venerdì 18/3 ore 10-13
- Scopaia (piazza Europa) – venerdì 25/3 ore 10-13
- Colline (piazza Damiano Chiesa) – giovedì 31/3 ore 17-20
- Coteto (accanto alla Coop, Via Toscana) – govedì 7/4 ore 17-20

14 dicembre: la polizia ha sparato.Oggi su Liberazione

Articolo tratto da: www.liberazione.it
"Liberazione ha riguardato i video della grande manifestazione di studenti e lavoratori che tentò di assediare, il 14 dicembre scorso, il Senato che stava per votare la fiducia al governo Berlusconi. Da quei frame le prove dell'uso delle armi da fuoco contro i manifestanti in piazza S.Marco. Ferrero, segretario di Rifondazione: «Le immagini che oggii pubblica Liberazione sono inequivocabili. Di nuovo come a Genova nel 2001 le forze dell’ordine sparano ad altezza d’uomo durante una manifestazione. A Roma non è successo l’irreparabile ma questo non rende meno grave la questione. Adesso capiamo meglio le parole di Maroni che nei giorni delle manifestazioni studentesche di dicembre sosteneva che ci poteva “scappare il morto”. Vogliamo sapere da Maroni che ordini sono stati dati alle forze dell’ordine per la gestione dell’ordine pubblico, se vi sono state inchieste interne riguardo all’uso di armi da fuoco e che risultati hanno dato. Ministro Maroni, vogliamo conoscere la verità, perché l’Italia è un paese democratico ed ha diritto di sapere»."

Posticipata la mostra sui 90 anni del PCI

La mostra sui 90 anni del Partito Comunista Italiano, che si doveva tenere a Livorno, presso i "Bottini dell'Olio" dal 4 al 20 marzo, inizierà il 26 di marzo.
Questo ritardo è dovuto al grande succcesso che tale mostra ha registrato a Roma, tale da convincere gli organizzatori a prolungare il periodo romano.