lunedì 1 febbraio 2010

Sinistra da unire o tutti con il Pd o tutti fuori.

Questa è la versione integrale dell’articolo uscito oggi sul Il Manifesto a cura di Stefano Cristiano, segretario PRC Toscana e Coordinatore Federazione della Sinistra.

"Il PRC e la Federazione della Sinistra sono impegnati in percorso complesso e per nulla scontato: proporre un terreno unitario a sinistra, all’interno del quale ricostruire un soggetto politico comunista non residuale, a partire dal presupposto che oggi, a maggior ragione di fronte alla crisi, sia illusorio e pericoloso pensare di poter “temperare” gli effetti nefasti del capitalismo, senza invece ricostruire quanto meno l’idea di un suo superamento, a favore di un sistema più equo socialmente e ambientalmente compatibile. Questo progetto necessita di tempi certamente non brevi poiché si pone l’obiettivo non tanto e non solo di giustapporre spezzoni di sinistra, bensì di contribuire a ricostruirne l’identità valutando che la nostra sconfitta non è solo figlia di divisioni, ma di un’egemonia politico culturale di destra che dal dopo 89’ sembra ormai inarrestabile. Il passaggio elettorale non è per noi il terreno su cui misurare la correttezza strategica di questa impostazione, bensì un difficile ostacolo che dobbiamo superare per proseguire, con relativa serenità, il nostro cammino.

Per queste ragioni abbiamo deciso di proporre al candidato Rossi non tanto 300 pagine di programma, raccontando la “balla”, come facemmo con Prodi, che il nostro obiettivo è “trascinare a sinistra il PD”! Abbiamo invece individuato alcuni nodi programmatici che rendano visibile al nostro popolo il perché di un accordo o i motivi della rottura. Se dovessi individuare il filo rosso della nostra proposta lo riassumerei con l’idea che per superare la crisi è necessario riaffermare un rinnovato ruolo pubblico nelle scelte economiche, politiche e sociali della regione. Il mercato da solo crea ingiustizie ed iniquità, e solo chi opera nel pubblico interesse può svolgere un ruolo di programmazione, indirizzo e controllo In questa direzione vanno le nostre proposte sul lavoro: (favorire l’insediamento di imprese che garantiscano lavoro a tempo indeterminato e investano su produzioni ad alto contenuto tecnologico e fonti energetiche rinnovabili, garantire il rispetto dei contratti da parte delle cooperative che lavorano per la pubblica amministrazione, penalizzare le aziende che delocalizzano, colpire speculazioni e favorire forme di autorganizzazione dei lavoratori); sui servizi pubblici (ripubblicizzare le scelte e salvaguardare un bene fondamentale come l’acqua, sperimentare impianti a freddo per il trattamento dei rifiuti per raggiungere il 60% di differenziata, sviluppare il trasporto pubblico per i pendolari, contenere le tariffe); su scuola ed università (potenziare ed estendere le strutture pubbliche in un settore decisivo quale la formazione). Infine ci ergiamo a strenui difensori delle buone cose fatte negli scorsi anni (dal no ai CIE, al fondo per la non autosufficienza, dagli ammortizzatori sociali al sistema sanitario pubblico), per garantire le quali proponiamo, in caso di tagli dello stato, che si possa intervenire anche sulla leva fiscale sui redditi più alti. Se le condizioni politiche ci saranno, saremo felici di proseguire questa esperienza di governo in Regione Toscana, se tali condizioni non ci saranno, ci collocheremo all’opposizione. In questo senso attendiamo serenamente che il candidato Rossi convochi un incontro, sapendo che per noi il 5 Febbraio rappresenta l’ultimo giorno utile dopo di ché la nostra scelta sarà comunque fatta. Ebbene io credo che saremo tanto più forti nella misura in cui tutta la sinistra sarà capace di presentarsi unita al tavolo delle trattative, condividendo contenuti e proposte programmatiche e arrivando anche, se ve ne saranno le condizioni, a presentarsi unita alle elezioni, senza pasticci in salsa arcobaleno, ma nel rispetto di identità e traiettorie politiche diverse e attraverso un chiaro accordo politico basato su solidi “paletti programmatici”. Per questo motivo propongo di incontrarci martedì pomeriggio presso la nostra sede per costruire un’ipotesi politico-programmatica comune. Per raggiungere tale obiettivo però abbiamo bisogno di tre condizioni: 1) che non ci siano veti incrociati. A quel tavolo ci sediamo tutti insieme, Verdi, SEL Federazione della Sinistra, Laburisti e chiunque, a sinistra del PD, sia interessato ad un confronto non subalterno col Centro Sinistra. 2) Che al primo punto si discuta del merito, dei nodi programmatici da proporre unitariamente al candidato Rossi. 3) Che ci sia la disponibilità, a quel tavolo, a portare fino alle estreme conseguenze il percorso unitario, ovvero che si decide di stare insieme in coalizione, se ve ne sono le condizioni, oppure si decide insieme di starne fuori se quelle condizioni non ci sono. Solo trasmetteremo al nostro popolo un messaggio politico serio, eviteremo che gli appelli unitari vengano percepiti come il disperato tentativo di qualche cespuglio di superare il 4% per garantirsi seggi in Consiglio Regionale."





Stefano Cristiano

Segretario PRC Toscana
Coordinatore Federazione
della Sinistra

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