giovedì 19 novembre 2009

Ripubblicizziamo l’acqua a partire dagli Enti Locali

www.acquabenecomune.org

Proposte per la ripubblicizzazione dell’acqua:
il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica

Come Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua abbiamo predisposto alcune proposte per poter dare inizio ad un percorso di ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato a partire dagli Enti Locali più vicini al cittadino, cioè i Comuni, anche alla luce della recente approvazione dell’art. 15 del decreto 135/09.
Pertanto di seguito si trovano:

- una proposta di delibera comunale d’iniziativa popolare, per la quale si devono raccogliere le firme e presentarle al Comune affinchè venga discussa. Per chiunque volesse intraprendere questo percorso è necessario prendere visione dello Statuto Comunale e richiedere informazioni alla segreteria del Comune per conoscere quali sono le modalità con cui viene disciplinata la materia.

- una proposta di delibera comunale "tipo", ovviamente modificabile e adattabile alle esigenze locali. Tale proposta può essere direttamente promossa dalla Giunta Comunale o dal Consiglio Comunale o da un Consigliere comunale.

- una proposta di modifica/integrazione dello Statuto Comunale. Tale proposta dovrà raggiungere una maggioranza pari ai 2/3 del Consiglio Comunale.

Inoltre è stato definito un possibile percorso di ripubblicizzazione del SII alla luce dell’approvazione dell’art. 15 Dl 135/09.

Leggi il parere della Corte dei Conti (Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia) in merito all’ambito di applicazione dell’art. 23bis, Legge 6 agosto 2008, n. 133: "[...] non è possibile individuare a priori, in maniera definita e statica, una categoria di servizi pubblici a rilevanza economica, che va, invece, effettuata di volta in volta, con riferimento al singolo servizio da espletare, da parte dell’ente stesso [...]"

L’elenco delle delibere approvate e in fase di discussione

Il percorso intrapreso dalla Regione Puglia

Per approfondimenti cliccare qui


"Bianco Natale" Pulizie (etniche) in vista

Tratto da: http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/natale-a-coccaglio/natale-a-coccaglio/natale-a-coccaglio.html

www.repubblica.it

Brescia, il comune leghista di Coccaglio lancia l'operazione "White Christmas"
I vigili casa per casa a controllare gli extracomunitari: chi non è in regola perde la residenzaUn bianco Natale senza immigrati
Per le feste il comune caccia i clandestiniObiettivo: "Far piazza pulita" dice il sindaco. E l'assessore alla Sicurezza afferma
"Natale non è la festa dell'accoglienza ma della tradizione cristiana"
di SANDRO DE RICCARDIS


BRESCIA - A Coccaglio la caccia ai clandestini si fa in nome del Natale. L'amministrazione di destra - sindaco e tre assessori leghisti, altri tre Pdl - ha inaugurato nel piccolo comune bresciano l'operazione "White Christmas", come il titolo della canzone di Bing Crosby, usato per ripulire la cittadina dagli extracomunitari.

Un nome scelto proprio perché l'operazione scade il 25 dicembre. E perché, spiega l'ideatore dell'operazione, l'assessore leghista alla Sicurezza Claudio Abiendi "per me il Natale non è la festa dell'accoglienza, ma della tradizione cristiana, della nostra identità". È così che fino al 25 dicembre, a Coccaglio, poco meno di settemila abitanti, mille e 500 stranieri, i vigili vanno casa per casa a suonare il campanello di circa 400 extracomunitari. Quelli che hanno il permesso di soggiorno scaduto da sei mesi e che devono aver avviato le pratiche per il rinnovo. "Se non dimostrano di averlo fatto - dice il sindaco Franco Claretti - la loro residenza viene revocata d'ufficio".

L'idea dell'operazione intitolata al Natale nasce dopo l'approvazione del decreto sicurezza che dà poteri più incisivi al sindaco, che poi chiede ai suoi funzionari di verificare i dati dell'Anagrafe sugli stranieri. Nel paese, in dieci anni, gli extracomunitari sono passati dai 177 del 1998 ai 1562 del 2008, diventando più di un quinto della popolazione. Con marocchini, albanesi e cittadini della ex Jugoslavia tra i più presenti. "Da noi non c'è criminalità - tiene a precisare Claretti - vogliamo soltanto iniziare a fare pulizia".

A Coccaglio fino a giugno e per 36 anni ha governato la sinistra. "È solo propaganda - dice l'ex sindaco Luigi Lotta, centrosinistra - Io ho lasciato un paese unito, senza problemi d'integrazione. L'unico caso di cronaca degli ultimi anni, un accoltellamento tra kosovari, nemmeno residenti da noi, c'è stato sotto la nuova amministrazione".

L'idea di accostare la caccia agli irregolari al Natale, ha provocato le proteste di un pezzo di città. "Io sono credente, ho frequentato il collegio dai Salesiani. Questa gente dov'era domenica scorsa? Io a Brescia dal Papa", replica Abiendi, che si definisce "tra i fondatori della Lega Nord, nel 1992". Poi enumera i risultati dell'operazione "Bianco Natale": "Dal 25 ottobre abbiamo fatto 150 ispezioni. Gli irregolari sono circa il 50% dei controllati". E ora al modello Coccaglio guardano anche i sindaci leghisti dei comuni vicini, due (Castelcovati e Castrezzato) l'hanno già copiato. Lo scorso 24 ottobre, alla prima convention di sindaci leghisti, a Milano, la "White Chistmas" ha avuto l'appoggio convinto dello stato maggiore del partito. "Il ministro Maroni è un uomo pratico - dice ora Claretti - ci ha dato dei consigli per attuare il provvedimento senza incorrere nei soliti ricorsi ai giudici". Sul riferimento al Natale, il sindaco accetta le critiche. "Forse è stato infelice. Ma l'operazione scadrà proprio quel giorno lì".

9000 persone a casa e nessuno sà nulla

Ecco il testo di una lettera, che gira in rete, scritta dai lavoratori della AGILE (ex Eutelia) prossimi al licenziamento.
9000 persone (dico NOVEMILA) rischiano di rimanere a casa e NESSUNO si muove perchè NESSUNO sà nulla.
E' più importante sapere chi vince il grande fratello, o con quante ragazze è andato il presidente del consiglio, che sapere che 9000 persone (e ridico NOVEMILA) rischiano di rimanere senza lavoro.


"PHONEMEDIA E' PARTNER DELLA DIVISIONE MERCATO DI ENEL SPA (CALL CENTER)

AGILE – ex EUTELIA
COME LICENZIARE 9000 PERSONE SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA !!!!!
E’ iniziato il licenziamento dei primi 1200 lavoratori di
OLIVETTI-GETRONICS-BULL-EUTELIA-NOICOM-EDISONTEL TUTTI CONFLUITI IN:
AGILE s.r.l. ora Gruppo Omega
Agile ex Eutelia è stata consegnata a professionisti del FALLIMENTO.
Agile ex Eutelia è stata svuotata di ogni bene mobile ed immobile.
Agile ex Eutelia è stata condotta con maestria alla perdita di commesse e clienti .
Il gruppo Omega continua la sua opera di killer di aziende in crisi , l’ultima è Phonemedia 6600 dipendenti che subirà a breve la stessa sorte.
Siamo una realtà di quasi 10.000 dipendenti e considerando che ognuno di noi ha una famiglia, le persone coinvolte sono circa 40.000 eppure nessuno parla di noi.



Abbiamo bisogno di visibilità Mediatica, malgrado le nostre manifestazioni nelle maggiori città italiane ( Roma - Siena_Montepaschi – Milano – Torino – Ivrea – Bari – Napoli - Arezzo - ) e che alcuni di noi sono saliti sui TETTI, altri si sono INCATENATI a Roma in piazza Barberini, nessun Giornale a tiratura NAZIONALE si è occupato di noi ad eccezione dei TG REGIONALI e GIORNALI LOCALI.

NON siamo mai stati nominati in nessun TELEGIORNALE NAZIONALE perchè la parola d’ordine è che se non siamo visibili all’opinione pubblica il PROBLEMA NON ESISTE.

Dal 4-Novembre-2009 le nostre principali sedi sono PRESIDIATE con assemblee permanenti

Se sei solidale con noi INOLTRA QUESTA MAIL ad almeno 10 amici nei prossimi 30 minuti, non ti costa nulla , ma avrai il ringraziamento di tutti i lavoratori e le Lavoratrici di Agile ex Eutelia che da mesi sono senza stipendio

Altrimenti questa azienda morirà

Le Lavoratrici e i Lavoratori di Agile s.r.l. – ex Eutelia
GRAZIE"

mercoledì 11 novembre 2009

Comunicato PRC-PDCI sulla situazione economica e sociale livornese

PRC-PDCI: `Sulla situazione economica e sociale livornese. Serve un cambio di passo e direzione di marcia´



Si è aperto il dibattito su quanto realizzato o no nei primi 100 giorni di governo del secondo mandato amministrativo del Sindaco Alessandro Cosimi.

Ci sembra che il dato più evidente sia:

la promessa della consegna degli alloggi popolari di Shangay e della Scopaia è stata tradita, insieme alla fiducia di chi attende un alloggio pubblico.
il ritardo sugli strumenti urbanistici, non serve certo all´apertura di un dibattito vero e ad una partecipazione degli abitanti nelle scelte, ma piuttosto serve a scippare la città di ogni decisione, mettendo subito sotto chiave la scelta controversa del Nuovo Ospedale a Montenero, ben prima di affidare l´incarico della revisione delle norme di governo del territorio.
Ma il fatto che emerge con più drammaticità è che questa Amministrazione, come la stessa minoranza di destra, non ha capito o fa finta di non capire quelle che sono e saranno le conseguenze durissime economiche e sociali della crisi sul nostro territorio.

Altrimenti non si continuerebbe a riaffermare una proposta di governo che è sostanzialmente inadeguata a delineare quel cambio di passo e di direzione di marcia necessario a farci affrontare meglio la crisi.

Le nostre proposte sono semplici.

Intanto è indispensabile una Conferenza economica che possa vedere coinvolte tutte le forze politiche, socia-li, economiche ed istituzionali del territorio dell´Area Vasta, per definire nel medio periodo di quale sistema economico e produttivo c´è bisogno per produrre lavoro di qualità e stabile e per costruire un futuro certo.

La Conferenza può individuare subito gli assi strategici per far ripartire l´economia, facendo scelte coraggiose.

Perché non rimettere ad esempio al centro il rilancio delle riparazioni navali e la valorizzazione del patrimonio dei bacini, insieme alle costruzioni e riparazioni di megayacht, rileggendo a fronte di questa priorità la stessa proposta della "Porta a Mare"? Se non scommettiamo sulle vocazioni industriali naturali di questo territorio su cosa intendiamo scommettere con almeno pari possibilità di fortuna?

Perché su portualità e piattaforma logistica costiera, le istituzioni pubbliche non sanno avere una visione di sistema e programmatoria, in grado di superare le miope e contrapposte logiche di bottega, e che qualifichi il territorio in termini di offerta di servizi e di qualità del lavoro?

Perché dopo aver scongiurato l´ipotesi Klesch, non si va all´offensiva di ENI cercando, d´intesa con altre amministrazioni locali e regionali, di modificare l´orientamento liquidatorio sullo stabilimento livornese dentro la richiesta generale di rilancio dell´impegno industriale nazionale di quell´azienda pubblica?

Perché non agire per mettere Fiat con le spalle al muro rispetto agli impegni verso il nostro territorio, sia sulla cessione dell´area Delphi-TRW, sia sulle bonifiche?

Perché non sperimentare forme di convenzione con le aziende che si vogliono insediare nel territorio privilegiando quelle che sono in grado di garantire diritti fondamentali (lavoro stabile, agibilità sindacale ecc.) ed escludendo chi intende praticare la logica del ribasso di costo e dell´aumento dello sfruttamento?

Questo sono alcune delle idee da cui partire, non dimenticando che anche le istituzioni locali devono sentirsi più coinvolte, di quanto successo finora, nel sostegno al reddito dei licenziati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità, prevedendo l´accesso gratuito a certi servizi.

L´altro asse d´intervento indispensabile è quello sull´emergenza casa, su cui il ritardo è veramente grave.

Anche qui servono risposte immediate: dalla riconversione di patrimonio demaniale disponibile (caserme dismesse, ecc.) all´uso abitativo, all´acquisto di immobili, rimasti invenduti per la recessione, direttamente dai costruttori, a costi vantaggiosi per l´Amministrazione Pubblica.

Sono alcune idee semplici che potrebbero rappresentare quell´accelerazione e quel cambio di direzione di marcia necessaria a dare risposte reali alle domande fondamentali della società livornese e di cui avvertiamo l'assenza clamorosa nei primi atti della Amministrazione Comunale.



Livorno, 9 novembre 2009



Alessandro Trotta, segr PRC fed di Livorno

Michele Mazzola, segr PDCI fed di Livorno, capogruppo PDCI Provincia di Livorno

Tiziana Bartimmo, segreteria PRC fed di Livorno, capogruppo PRC-PDCI Comune di Livorno

Lorenzo Cosimi, segreteria PRC fed di Livorno, consigliere PRC-PDCI Comune di Livorno

martedì 10 novembre 2009

COMUNICATO STAMPA in merito agl'ulteriori arresti nell'ambito dei fatti di Pistoia dell'11 ottobre scorso

Nell'ambito dell'inchiesta per i fatti di Pistoia dell'11 ottobre questa mattina (9 novembre) all'alba la polizia ha perquisito le abitazioni di due compagni del Movimento antagonista livornese notificando ad entrambi la misura degli arresti domiciliari.

I due compagni erano tra coloro che risultavano già denunciati l'undici ottobre stesso quando furono prelevati dall'assemblea pubblica a cui stavano partecipando.

È bene ricordare le circostanze in cui 8 compagni furono denunciati e 3 arrestati - dei tre i due compagni di Livorno, Elisabetta e Alessandro, furono messi agli arresti domiciliari dopo alcuni giorni. Quel giorno le forze di polizia sotto il comando della questura di Pistoia perquisirono il circolo Arci "Primo maggio", dove era in corso un'assemblea regionale contro le ronde, senza mandato. Furono tutti prelevati e tenuti 10 ore nella questura di Pistoia, al termine della quali gli arrestati furono tre, due compagni del MAL e il segretario regionale dei CARC. Alcuni giorni dopo ai due compagni livornesi vennero concessi gli arresti domiciliari mentre per Alessandro Della Malva veniva confermato il carcere; Alessandro è ancora in attesa di ricevere l'autorizzazione dal PM affinché la sua famiglia possa ricevere l'assegno di mobilità indispensabile alla loro sussistenza.

Oggi - a quasi un mese da quei giorni - l'ennesima doccia fredda con l'arresto, ai domiciliari, dei due compagni del MAL. Non riusciamo a capire lo scopo di queste ulteriori misure, ci troviamo del tutto sorpresi. Escludiamo che siano emerse nuovi fatti e nuove prove contro i compagni ma a questo punto è del tutto necessario che gli organi preposti informino l'opinione pubblica del loro operato dato che l'informazione su questo è stata pari a zero, in ogni caso a noi pare evidente la loro estraneità alla vicenda della devastazione della sede fascista; pericolo di fuga (?!) dopo un mese?

Questi interrogativi hanno bisogno di risposte.

Se non risultassero immediate evidenze oggettive, come non risultano, siamo portati a pensare che i provvedimenti abbiano una chiara matrice politica. Si tende ancora colpire una realtà da anni impegnata nella difesa della costituzione repubblicana, nella difesa dei valori dell'antifascismo e nella difesa dei lavoratori e dei più deboli. Appare come un atto chiaramente repressivo, contro un parte politica ben definita.

Questi fatti, che vanno ad aggiungersi a quanto successo a Massa, Lucca e Firenze, mirano a rompere il tessuto di coesione sociale alla base della convivenza civile e democratica, nel confermare il proprio impegno antifascista, il Partito della Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti italiani ribadiscono che le forze dell'ordine e la magistratura farebbero bene a perseguire coloro i quali ogni giorno calpestano la Costituzione e che rievocano in molteplici forme quel regime fascista che trascinò nel terrore e nella violenza il nostro Paese.

Facciamo appello a tutte le forze democratiche affinché prendano posizioni chiare e nette a favore della liberazione di questi ragazzi ingiustamente detenuti e che si adoperino perché questo avvenga. Come Partiti sosterremo ogni mobilitazione democratica per raggiungere questo obiettivo, al fine di ottenere verità e giustizia su quanto accaduto, durante e dopo l'irruzione delle forze dell'ordine al Centro "Primo Maggio" di Pistoia.



Ugo Bazzani - Segretario federazione PRC di Pistoia

Tiziana Bartimmo - Capogruppo PRC-PdCI Comune di Livorno

Bianca Bracci Torsi - Direzione nazionale PRC, resp. nazionale antifascismo PRC

Lorenzo Cosimi - Consigliere comunale PRC-PdCI Livorno

Stefano Cristiano - Segretario reg. toscano del PRC

Ilicia Di Ienno - Resp. regionale toscano antifascismo PRC

Italo Di Sabato - Osservatorio sulla repressione

Niccolò Gherarducci - Coordinatore Giovani Comuniste/i Livorno

Alessandro Leoni - CPN PRC, resp. nazionale Apparati dello Stato PRC

Aldo Manetti - Consigliere regionale toscano del PRC

Michele Mazzola - Segretario federazione PdCI di Livorno

Gianluca Schiavon - Responsabile nazionale Giovani Comuniste/i

Giacomo Serini - Coordinatore FGCI Livorno

Alessandro Trotta - Segretario federazione PRC di Livorno

Che razza di gente c'è al govermo.....

Fonte:http://www.repubblica.it/

Il sottosegretario liquida così i misteri intorno alla morte del ragazzo romano "Era uno spacciatore ed era anche anoressico". Idv: "Dimissioni" Giovanardi: "Cucchi? Morto perché drogato" La famiglia: "Vogliamo solo giustizia"

Giovanardi: "Cucchi? Morto perché drogato" La famiglia: "Vogliamo solo giustizia"

Carlo Giovanardi
ROMA - Il sottosegretario Giovanardi ne è sicuro: "Stefano Cucchi è morto perché "anoressico, drogato e sieropositivo". Parole pesantissime, che per la sorella del ragazzo morto misteriosamente "si commentano da sole". Fra l'altro, la famiglia ha sempre smentito la sieropositività.

Giovanardi non concede spazio al dubbio: "Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili". Così il sottosegretario alla Presidenza alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24.

Giovanardi segue le politiche giovanili del governo e la lotta alla droga.Nessun dubbio. Non ci sono responsabilità umane nella morte di Cucchi. Quel corpo pieno di lividi e fratture di cui è ancora ignota la causa, quelle cartelle cliniche apparentemente manomesse, quella coltre di dubbi che circonda la morte del ragazzo romano, per il sottosegretario, non significano nulla. Se c'è un colpevole, per Giovanardi, è la droga: "Che ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi c'è il fatto che in cinque giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così".

"A Giovanardi che fa queste dichiarazioni a titolo gratuito - dice la sorella di Stefano, Ilaria, - rispondo semplicemente che il fatto che Stefano avesse problemi di droga noi non l'abbiamo mai negato, ma questo non giustifica il modo in cui è morto". "Non voglio aggiungere altro - conclude - la cosa che ha detto il sottosegretario si commenta da sola". Anche Giovanni, il padre di Stefano fa sentire la sua voce, rilanciando come la famiglia sia "sempre in attesa di giustizia".

Le parole dell'uomo di governo provocano anche la reazione dell'Idv. Che, per bocca del senatore Stefano Pedica, attacca il sottosegretario: "Ha perso una buona occasione per tacere. Non si puo' fare sterile propaganda politica su un ragazzo morto per circostanze ancora tutte da verificare". Mentre il suo compagno di partito Massimo Donandi si spinge a chiedere le dimissioni del sottosegretario. Durissimo il Pd: "Parole vergognose, Giovanardi taccia e non sproloqui per ragioni propagandistiche sulla pelle di un ragazzo che non c'è più" dice il deputato Roberto Giachetti.

E della vicenda si potrebbe occupare anche Amnesty International. "Ho ricevuto richiesta di informazioni dall'ufficio londinese dell'organizzazione" rivela Luigi Manconi, presidente dell'associazione "A buon diritto" che ha seguito il caso fin dal primo momento.

lunedì 9 novembre 2009

Fatti di Pistoia, ancora arresti e perquisizioni a Livorno e Pistoia

repressione.jpgQuesta mattina verso le 6.30 la polizia ha perquisito la casa di due compagni del Movimento Antagonista Livornese nell'ambito dell'inchiesta per i fatti di Pistoia dell'11 ottobre. Ad entrambi è stata notificata la misura degli arresti domiciliari. Sembrerebbe a prima vista una svolta per le indagini in corso, invece i due perquisiti e arrestati non sono altro che due dei denunciati che furono portati in questura l'11 ottobre stesso dopo essere stati prelevati da un'assemblea pubblica. Quindi nessuna novità sulle dinamiche della vicenda a seguito di un'azione che ha sorpreso tutti, a iniziare dall'avvocatessa Davini che segue gli arrestati. Infatti non si capisce come mai debbano essere dati gli arresti domicialiari dopo un mese a chi era già denunciato a piede libero. C'è il pericolo di fuga, reiterazione dell'atto o inquinamento delle prove dopo così tanto tempo?

Da parte nostra non possiamo che prendere atto che una simile azione verso due persone che, come le altre, stavano partecipando ad un'assemblea pubblica non aggiunge altro ai fini dell'indagine ma allo stesso tempo è un'altra chiara rappresaglia politica all'indomani della manifestazione cittadina per la liberazione dei tre che già erano stati arrestati. Misure ingiustificate dal punto di vista procedurale e legale ma di alto contenuto politico e repressivo. Insomma, la conferma di ciò che dicevano fin dal primo giorno: a Pistoia la questura di fronte ad un atto ritenuto grave a cui però non ha potuto dare una risposta investigativa, ha messo in atto una rappresaglia verso chi stava partecipando ad un'assemblea pubblica contro le ronde.

Perquisizioni e arresti anche a Pistoia. A breve gli aggiornamenti.

red. 9 novembre 2009 Senza Soste

domenica 8 novembre 2009

venerdì 6 novembre 2009

APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CITTADINA PER CHIEDERE LA LIBERTA´ IMMEDIATA PER GLI ARRESTATI DI PISTOIA

7_novembre_copia_480.jpgDomenica 11 ottobre a seguito del danneggiamento del circolo Agogè dell´associazione di estrema destra Casapound sono state arrestate tre persone e denunciate altre otto dalla questura di Pistoia.

Ribadiamo la totale estraneità ai fatti, delle persone colpite da tali provvedimenti, la cui unica colpa è stata quella di partecipare ad un'assemblea regionale, convocata sul tema della pericolosità delle ronde, che si stava svolgendo in un circolo vicino a quello colpito. Da qui sono state prelevate, condotte in questura e trattenute per 12 ore tutte le persone presenti all´assemblea, ed in seguito ne sono state arrestate tre senza alcune prova ma basandosi solo su improbabili supposizioni e lacunose, quanto fumose testimonianze.

Due dei tre arrestati, Elisabetta ed Alessandro, appartengono al Movimento Antagonista Livornese.

Entrambe sono persone conosciute ed apprezzate in città per i tanti progetti di solidarietà che portano avanti da sempre, al fianco dei più deboli; entrambe incensurate e certamente non pericolose come scritto invece dal GIP.

Tra le accuse contestate vi è anche il reato di "devastazione e saccheggio", un capo di imputazione che prevede dagli 8 ai 15 anni di carcere, lo stesso contestato ai responsabili della strage del Vajont di 40 anni fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati via).

Respingiamo tutti insieme questo pericoloso clima messo in piedi ad arte dalla Questura di Pistoia, forti della certezza della completa estraneità ai fatti delle persone coinvolte. Forti della fiducia che la nostra città ha già dimostrato a noi come a loro, partecipando in massa ai presidi sotto la Prefettura organizzati nei giorni immediatamente successivi all´arresto.

Proponiamo una giornata di straordinaria mobilitazione, che veda la partecipazione di associazioni, collettivi, organizzazioni sindacali e politiche del territorio livornese e di tutti i cittadini sinceramente democratici per fare quadrato intorno ad Alessandro, Elisabetta ed Alessandro e chiederne tutti insieme la scarcerazione immediata, per la salvaguardia dei principi fondamentali sanciti nella nostra carta costituzionale.

SABATO 7 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE CITTADINA A LIVORNO

Concentramento ore 15.30 in Piazza Attias

martedì 3 novembre 2009

Sgomberato Centro Sociale Occupato "Experia" a Catania

Fonte: http://www.beppegrillo.it/

Catania hanno anticipato di un giorno Halloween. Non di notte. Halloween è avvenuto all'alba del 30 ottobre, alle 5.30 del mattino. Al posto di zucche, mummie e vampiri si sono presentate le truppe antisommossa con scudi, caschi e manganelli. Le Forze dell'ordine al gran completo. Lo sgombero di Experia, uno dei pochi centri sociali di Catania attivo da 17 anni, è avvenuto con l'uso del manganello contro cittadini inermi. Nel video si vedono braccia alzate al cielo da una parte e violenza pura dall'altra. Armati contro disarmati. Il centro sociale era occupato abusivamente. Ma dopo quasi vent'anni di esistenza di uno spazio di libera associazione giovanile non si poteva fare un condono? O vale solo per gli evasori fiscali e i detentori di capitali mafiosi protetti dallo Scudo Fiscale? O trattare invece di manganellare? Il Comune di Catania non poteva attrezzare un'altra area alternativa per i ragazzi? Catania è degradata, sporca, fallita e la priorità è chiudere uno spazio di aggregazione?
Fonti del centro sociale riportano di "centinaia di sostenitori dell’Experia caricati con decine di contusi". Anche l'asino più mansueto, se bastonato con troppa frequenza, si rivolta. Il cittadino italiano si sta abituando a essere manganellato ogni volta che manifesta. Donne, anziani, ragazzi, operai sono manganellati abitualmente dai tutori dell'Ordine. Ma chi gli dà questo diritto? Il diritto di picchiare persone incensurate che protestano? I cittadini si possono fermare, chiedere loro i documenti, anche portare in questura per accertamenti. Ma non pestare a sangue alzando il manganello al cielo come si vede nel fotogramma del video di questo post. I cittadini non sono bestie come forse qualcuno in Parlamento si ostina a pensare.
Ieri, 31 ottobre, a Catania sono sfilate oltre 1.000 persone per protestare contro la chiusura del centro sociale. "Chi semina vento, raccoglie tempesta", era scritto in un manifesto.


domenica 1 novembre 2009

Fatti di Pistoia, martedì 3 il riesame del Tribunale delle Libertà. Presidi e cortei in città

liberi-subito.jpgSarà martedì 3 novembre la data tanto attesa in cui il Tribunale delle Libertà deciderà le sorti dei 3 arrestati dell'11 ottobre in seguito ai fatti di Pistoia nella sede di CasaPound. Al momento sono agli arresti domiciliari i due compagni del Movimento Atagonista Livornese, mentre è sempre in carcere il segretario dei Carc.

In occasione di questa importante data i compagni e una serie organizzazioni politiche cittadine hanno indetto un presidio lunedì 2 novembre alle ore 17.30 davanti alla Prefettura di Livorno e un corteo cittadino per sabato 7 novembre con concentramento alle ore 15.30 in Piazza Attias.

Di seguito l'appello del Movimento Antagonista Livornese per il corteo di sabato 7 a cui hanno dato già la loro adesione CP 1921, Rifondazione Comunista Livorno, Sinistra Critica Livorno, Partito Comunista dei Lavoratori Livorno, Coordinamento studentesco livornese, Collettivo Anarchico-Libertario. In attesa di altre adesioni si è intanto formato un “Comitato familiari e amici in sostegno degli accusati dei fatti di Pistoia” che sta facendo girare in rete un appello per la liberazione dei tre.

red. 31 ottobre 2009

Ecco l'appello per il corteo del 7 novembre a Livorno

APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CITTADINA PER CHIEDERE LA LIBERTA´ IMMEDIATA PER GLI ARRESTATI DI PISTOIA

7_novembre_copia_480.jpgDomenica 11 ottobre a seguito del danneggiamento del circolo Agogè dell´associazione di estrema destra Casapound sono state arrestate tre persone e denunciate altre otto dalla questura di Pistoia.

Ribadiamo la totale estraneità ai fatti, delle persone colpite da tali provvedimenti, la cui unica colpa è stata quella di partecipare ad un'assemblea regionale, convocata sul tema della pericolosità delle ronde, che si stava svolgendo in un circolo vicino a quello colpito. Da qui sono state prelevate, condotte in questura e trattenute per 12 ore tutte le persone presenti all´assemblea, ed in seguito ne sono state arrestate tre senza alcune prova ma basandosi solo su improbabili supposizioni e lacunose, quanto fumose testimonianze.

Due dei tre arrestati, Elisabetta ed Alessandro, appartengono al Movimento Antagonista Livornese.

Entrambe sono persone conosciute ed apprezzate in città per i tanti progetti di solidarietà che portano avanti da sempre, al fianco dei più deboli; entrambe incensurate e certamente non pericolose come scritto invece dal GIP.

Tra le accuse contestate vi è anche il reato di "devastazione e saccheggio", un capo di imputazione che prevede dagli 8 ai 15 anni di carcere, lo stesso contestato ai responsabili della strage del Vajont di 40 anni fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati via).

Respingiamo tutti insieme questo pericoloso clima messo in piedi ad arte dalla Questura di Pistoia, forti della certezza della completa estraneità ai fatti delle persone coinvolte. Forti della fiducia che la nostra città ha già dimostrato a noi come a loro, partecipando in massa ai presidi sotto la Prefettura organizzati nei giorni immediatamente successivi all´arresto.

Proponiamo una giornata di straordinaria mobilitazione, che veda la partecipazione di associazioni, collettivi, organizzazioni sindacali e politiche del territorio livornese e di tutti i cittadini sinceramente democratici per fare quadrato intorno ad Alessandro, Elisabetta ed Alessandro e chiederne tutti insieme la scarcerazione immediata, per la salvaguardia dei principi fondamentali sanciti nella nostra carta costituzionale.

SABATO 7 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE CITTADINA A LIVORNO

Concentramento ore 15.30 in Piazza Attias