mercoledì 29 settembre 2010

DA UNA PARTE SOLA : CON LE “ TUTE BLU “

Noi, donne e uomini, lavoratori, precari , disoccupati, persone comuni aderiamo alla manifestazione nazionale promossa dalla FIOM-CGIL per il 16 ottobre.

La cancellazione del contratto nazionale di lavoro (che nei fatti lascerà più soli e deboli i lavoratori schiacciati dagli interessi delle aziende), lo smantellamento della scuola pubblica (tendente a riproporre una selezione di classe nella formazione della futura classe dirigente del nostro paese) non sono che l’esplicitazione plastica dell’attacco concentrico alla Costituzione Repubblicana e Antifascista, per un lunghissimo periodo attuato sul terreno istituzionale e della democrazia politica (svilimento del ruolo del Parlamento e delle assemblee elettive, leggi sostanzialmente maggioritarie, bipolarismo-bipartitismo..) ed oggi portato con una violenza senza precedenti sul terreno sociale ed economico.

E’ il piano della P2 di Licio Gelli che rischia di concretizzarsi!

Occorre agire subito, occorre trasformare il 16 Ottobre in una grande manifestazione di popolo, in una risposta forte ai padroni e al governo, per contrastare il tentativo di spazzare via il sindacato riducendolo a supino garante della pace sociale e delle ragioni dell’impresa, per rimettere al centro della azione politica i principi e i valori della nostra Costituzione.

Una manifestazione che riunifichi, anche simbolicamente, e dia sbocco alle tante lotte ( non solo dei metalmeccanici ) e ai tanti conflitti (come quelli nella scuola) che, nel tempo duro della crisi, si sono attivati.

Che impedisca l’arcaico scambio tra diritti e lavoro. Che affermi l’inderogabilità di leggi e contratti.

Che riaffermi la democrazia nei luoghi di lavoro e la validazione democratica, da parte dei lavoratori, di contratti ed accordi, consapevoli del fatto che senza democrazia nei luoghi di lavoro non c’e democrazia nel Paese.

La distruzione dei diritti del lavoro comporta la distruzione dei diritti di tutti.

Oggi la FIOM-CGIL rappresenta uno dei punti più avanzati del conflitto democratico e sociale in corso nel paese. Non è infatti un caso che FEDERMECCANICA, CONFINDUSTRIA e Marchionne concentrino lì il loro furibondo attacco.

Per questo è il momento di stringerci intorno alla la FIOM-CGIL per dare, anche tramite il nostro appoggio, legittimità e sostegno alla sua azione rivendicativa e di difesa intransigente e limpida dei principi fondamentali previsti dalla Carta Costituzionale.

martedì 14 settembre 2010

CGIL: il governo abbassa la guardia. Meno sicurezza sul lavoro

CGIL: il governo abbassa la guardia. Meno sicurezza sul lavoro

Le nuove norme “rappresentano un peggioramento poiché introducono un meccanismo evasivo nei confronti della denuncia degli infortuni più gravi” .

ROMA - Sarà obbligatorio segnalare solo quegli infortuni sul lavoro che comportino lesioni con prognosi maggiore ai 14 giorni,
mentre erano 3 nella vecchia normativa, creando “un meccanismo elusivo nei confronti della denuncia degli infortuni più gravi”.

Questa una delle norme contenute nel disegno di legge 2243, detto decreto legge “semplificazione”, che la CGIL ha denunciato oggi nel corso della convocazione presso l’ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato sul ddl in questione.


Secondo il più grande sindacato italiano il provvedimento in discussione a Palazzo Madama avrebbe aspetti ‘pericolosi’ legati al tema ‘salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. “Si prevede – si legge in una nota del sindacato - all’articolo 12, che si dovranno segnalare solo quegli infortuni sul lavoro che comportino lesioni con prognosi maggiore di 14 giorni, mentre nella vecchia normativa erano tre.

Inoltre, le lesioni con prognosi superiore ai trenta giorni non verranno più segnalate all’autorità giudiziaria ma all’INAIL che provvederà ad inoltrarle alla direzione provinciale del lavoro”. Secondo il sindacato queste modifiche “rappresentano un peggioramento evidente poiché introducono un meccanismo farraginoso ed elusivo nei confronti della denuncia degli infortuni più gravi”.

La CGIL, mette sotto i riflettori anche l’articolo 14 del ddl, che al comma due “abolisce di botto e senza norme di salvaguardia il ‘registro infortuni’ che doveva essere tenuto dall’imprenditore, così come al comma 1 si introduce un’ulteriore deroga per l’emanazione dei decreti ministeriali per individuare criteri e modalità per la tenuta semplificata della documentazione relativa a ‘Salute e Sicurezza’.


A parere della CGIL con queste norme “da una parte, con la scusa della ‘semplificazione’, si rendono più difficoltosi i controlli e l’applicazione delle normative e dall’altra - conclude la CGIL - si effettuano operazioni che tendono a smontare l’efficacia reale delle normative in materia”.




Tratto da:
http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=12130%3Acgil-il-governo-abbassa-la-guardia-meno-sicurezza-sul-lavoro&catid=54%3Alavoro&Itemid=172