venerdì 27 maggio 2011

COMUNICAZIONE DI DINO GRECO, DIR. LIBERAZIONE

Care compagne, cari compagni,

vi comunichiamo alcune informazioni relative al nostro quotidiano per i prossimi giorni:

Sabato 28 Liberazione ospiterà tre articoli scritti, in esclusiva per
il nostro giornale, rispettivamente da De Magistris, Pisapia e Zedda.

Domenica 29 Liberazione sarà in edicola con uno speciale di 8 pagine
dedicato alla partita del nucleare. Il giornale sarà composto di 24
pagine e costerà 3 euro.

Martedì 31 maggio Liberazione sarà in edicola per dare conto
dell'esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative.

Un caro saluto a tutti e a tutte

Dino Greco

lunedì 23 maggio 2011

Bandiere a favore dei referendum: vigili costretti dal Pdl a rimuoverle casa per casa

Se questo non è regime:
Articolo tratto da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/19/pdl-via-le-bandiere-a-favore-dei-referendum-i-vigili-costretti-a-rimuoverle-casa-per-casa/112334/

"Un consigliere comunale è andato a ripescare una vecchia norma del 1956: i vigili urbani costretti a fare gli straordinari per far rimuovere ogni riferimento che invita al voto. Il sindaco (del Pd): "Io non lo avrei mai fatto, ma sono stato stato costretto a procedere. Anche se sono riuscito a far sospendere i 1000 euro di multa". Il costituzionalista Valerio Onida: "La legge parla chiaro, sarebbe stato obbligatorio procedere"
Tutto è partito dalla denuncia di un consigliere comunale del Pdl di Novellara che ha visto sventolare da diversi balconi di abitazioni del suo paese, le bandiere “Si al referendum per l’acqua pubblica“. Utilizzando una vecchia norma elettorale del 1956, l’esponente di centrodestra ha fatto denuncia e segnalato la questione al prefetto di Reggio Emilia, obbligando i vigili del Comune ad andare di casa in casa e togliere i vessilli.

Zelanti i rappresentanti della polizia municipale del Comune governato dal centrosinistra, hanno richiesto la loro rimozione. “E’ stata fatta propaganda elettorale in zone non autorizzate”, spiega la consigliera del Pdl Cristina Fantinati. “Cè una legge che lo impedisce”. E, se anche mai utilizzata nel caso di bandiere appese ai balconi, la legge in realtà darebbe ragione al consigliere del Pdl.

E secondo il costituzionalista Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale, interpellato dal fattoquotidiano.it “la legge parla chiaro e quindi non si possono espore bandiere sui balconi. La ratio della legge che regola la campagna elettorale tende a impedire che ci siano manifestazioni del pensiero rivolte al pubblico al di là dei luoghi prestabiliti. Quindi è chiaro che se uno mette fuori dalla sua finestra o dal suo balcone rivolto verso la pubblica strada è rivolto al pubblico”.

Questo la legge dice. Mai accaduto che venisse impugnata, ma c’entra poco o nulla. Pierpaolo Tondelli, uno dei cittadini coinvolti nei controlli a tappeto e che ha denunciato la vicenda tramite la rete internet. “Da circa una decina di giorni, avevo messo sul balcone di casa mia, una bandiera riportante lo slogan “2 sì per l’acqua bene comune” acquistata al banchetto del comitato – spiega – Ho ricevuto la telefonata da una amica, che nel mio interesse, mi ha consigliato di toglierla, in quanto l’indomani o al più tardi lunedì, avrei rischiato di prendere una multa da 750 euro, per non aver rispettato un regolamento elettorale o una legge inerente a regolamenti referendari. Naturalmente non sono l’unico. Chiedo attenzione se avete qualche slogan appeso in vista, perché l’operazione di oscuramento messa in piedi dal Pdl spalleggiato dagli interessi, potrebbe dilagare anche in altri comuni”.

“Per fortuna che non ho fatto in tempo ad esporre anche quella contro il nucleare, altrimenti avreste dovuto farmi visita in carcere”, spiega ironicamente.

“Io mai mi sarei sognato di mandare i vigili a casa di un cittadino per una bandiera – spiega il sindaco di Novellara Raul Daoli (Pd) – ma nel nostro Paese tutto si può complicare a causa di una denuncia”. “Io non posso intervenire perché in questo caso sono ufficiale di governo e devo eseguire la legge”.

Multa quindi ? Il sindaco che condivide i referendum ha tirato il freno a mano sulle multe. “Con la polizia municipale ho condiviso la scelta di non elevare alcuna sanzione, condivido anche l’imbarazzo dei cittadini”.

Ma è davvero così perentorio il codice penale? In realtà lo è, ed è anche chiaro: secondo la legge 212 del 1956 è “ritenuta proibita l’affissione o l’esposizione di stampati, giornali murali e manifesti, e l’esposizione di stampati, giornali murali, striscioni o drappi, di cartelli, di targhe, stendardi, tende, ombrelloni,attinenti, direttamente la propaganda elettorale in qualsiasi altro luogo pubblico o aperto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, sulle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui pali, sugli infissi di finestre e balconi, sugli alberi o sui pali ancorati al suolo”.

Va detto che queste bandiere sono esposte in tutte le città d’Italia da oltre due mesi. Sulla vicenda va all’attacco il Movimento 5 Stelle, che è tra i promotori dei due referendum sull’acqua pubblica ed in Emilia Romagna ed è tra i soggetti che hanno raccolto il maggior numero di firme su questo tema. Va giù duro con il capogruppo in Regione Andrea Defranceschi che critica il metodo adottato dal Pdl. “Troviamo vergognoso che a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, alcuni esponenti di un partito politico che ha tutto l’interesse a far fallire i referendum del 12 e 13 giugno per difendere il nucleare, l’acqua privata e il proprio leader abbiano denunciato dei cittadini per il solo fatto di aver esposto bandiere pro-referendum” dice Defranceschi.

“I vigili urbani sono stati costretti a invitare i cittadini a rimuovere le bandiere che sventolavano sui balconi. Il sindaco è riuscito a ottenere che la multa prevista, di 1000 euro sia sospesa, ma la rimozione dei vessilli c’è stata. E’ propaganda illegittima? Questa legge va cambiata, ancora di più alla luce del vero scandalo: la casta, a ogni campagna elettorale, si autocondona le multe con una legge ad hoc, sanando migliaia e migliaia di manifesti irregolarmente affissi con la cifra simbolica di 1000 euro”.

Dura anche l’Idv con la consigliere regionale Liana Barbati. Il partito di Antonio Di Pietro tra l’altro è promotore di altri due dei quattro referendum: quelli contro il nucleare e quelli contro il legittimo impedimento. “I berluschini locali per paura di uscire sconfitti, intimidiscono i cittadini con ogni mezzo”, commenta l’esponente dipietrista. Dulcis in fundo. A Reggio Emilia e provincia, come in tutta Italia, da oggi i vigili urbani avranno un bel po’ da lavorare visto che sono migliaia le bandiere esposte insieme anche a lenzuoli con slogan che campeggiano da oltre un mese su cavalcavia e vecchie abitazioni."

A Milano, pur di salvare la baracca le stanno inventando di tutte: falsi punkabbestia che creano disagi nella metro ed urlano; "tanto io voto Pisapia", falsi rom che distribuiscano volantini pro-Pisapia e falsi geometri ed ingegneri impegnati per le rilevazioni per la costruzione di una presunta moschea.
Questi sono i meschini tentativi di una agonizzante destra che tenta di tutto (lecito e più che altro illecito) per rimanere attaccata alle poltrone.
Ma la gente piano piano (troppo piano) si stà svegliando. Speriamo bene.

martedì 17 maggio 2011

Elezioni amministrative, commento del "Regionale" PRC-FdS

Care Compagne e Cari Compagni,

a poche ore dalla chiusura dei seggi è difficile esprimere riflessioni ragionate. Nei prossimi giorni tutti noi ci riuniremo e svilupperemo, con maggiore freddezza e accuratezza, il risultato di queste amministrative così difficili e importanti per noi.

Solo alcune riflessioni generali:

1) Il dato nazionale (con i risultati eclatanti di Milano e Napoli) dimostra che è possibile sconfiggere Berlusconi sul terreno della politica (senza aspettare le inchieste giudiziarie), e che per farlo è necessaria una sinistra con un profilo netto senza tentazioni centriste.

2) A livello regionale questo dato trova una chiara conferma dai risultati di Lucca e Grosseto. A Lucca l’UDC sosteneva il Centro-Destra, a Grosseto il PD ha rotto l’alleanza di Centro-Sinistra “imbarcando” l’UDC e costringendo la FdS e SEL a presentarsi in una coalizione alternativa. In entrambe i casi i centristi non sono risultati determinanti, mentre la generosa operazione dei nostri compagni a Grosseto ha permesso di dimostrare che senza un accordo con la sinistra è impossibile vincere al primo turno.

3) Altro dato di rilievo è che, nonostante i sondaggi, la forbice fra la FdS e SEL è molto contenuta, e la stessa IdV subisce un fortissimo arretramento rispetto alle elezioni regionali (in parte causato dal successo delle liste Grillo, in parte dovuto al mancato traino nazionale delle elezioni amministrative). Questo dimostra quanto sia importante il nostro radicamento territoriale e testimonia che lo spazio politico per una nostra presenza c’è e può essere conquistato a patto che si creda con determinazione e convinzione nel nostro progetto politico.

4) In Toscana si votava in diversi comuni. Particolare attenzione hanno attirato i tre comuni capoluogo (Siena Grosseto e Arezzo) e la provincia di Lucca. A Siena il risultato non è stato all’altezza delle aspettative e del lavoro svolto dai compagni e dalle compagne che si sono impegnati in questi mesi. Forte era la concorrenza a sinistra (Grillo ha preso il 2,73% e un’altra lista di sinistra il 4,22%) e accesa la dialettica interna che sicuramente hanno contribuito a condizionare il risultato. A Grosseto i compagni sapevano della difficoltà di presentarsi fuori dalla coalizione di Centro-Sinistra, ma hanno comunque portato a termine una operazione politica IMPORTANTISSIMA che oggi può permetterci di dire che l’esperimento neo-centrista del PD (costretto al ballottaggio) è palesemente fallito. Anche qui per altro è stata fortissima la presenza di Grillo che ottiene il 5%. Ad Arezzo La FdS ottiene intorno al 4%, migliorando in percentuale rispetto allo scorso anno e, affiancando l’IDV (4,02% e SEL 4,71%) porta a casa un preziosissimo consigliere comunale. Nella provincia di Lucca con il 6,57% la FdS ottiene il miglior risultato su scala nazionale supera l’IDV, affianca SEL e conquista ben due consiglieri provinciali. Ai compagni della Versilia e di Lucca davvero tantissimi complimenti.

5) Altri comuni importanti hanno votato ma, come dicevo all’inizio, ci sarà tempo e modo per approfondire le nostre valutazioni. Voglio però chiudere esprimendo un ringraziamento sincero e incondizionato a tutti quei compagni e quelle compagne che in questi mesi e settimane in una situazione difficilissima, di totale oscuramento mediatico hanno lavorato con passione e generosità per permettere al PRC e alla Federazione della Sinistra di mantenere aperto il nostro progetto politico. Oggi abbiamo messo un piede fra lo stipite e la porta. Da domani dobbiamo dimenticare le nostre piccole beghe e, attraverso l’iniziativa politica e sociale, ricostruire la forza e lo slancio necessari per spalancare quella porta.

A tutti i compagni e le compagne che ancora ci credono e resistono

GRAZIE A TUTTE E A TUTTI

Stefano Cristiano

Analisi del voto FdS-FGCI Bologna

Se il problema fosse l’alleanza

Sul piano generale è indubbio che il voto amministrativo rappresenti una spallata al governo ed al già vacillante asse Bossi-Berlusconi. Spallata che potrebbe essere decisiva se si dovesse confermare il trend positivo per il centrosinistra anche al ballottaggio, in modo particolare con l’eventuale vittoria di Pisapia, e se si riuscisse a superare il quorum per i referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento.
A sinistra (o almeno all’interno dei partiti percepiti dall’elettorato come sinistra del Pd) tiene, anche se con un lieve calo, l’IdV, non sfonda, nonostante il messia Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà e sorprende il buon dato della Federazione della Sinistra considerando le condizioni date, l’oscuramento mediatico ed i sondaggisti che ci davano costantemente intorno all’uno e mezzo per cento.

Dai dati reali, facendo la media nazionale sulle provinciali, la Federazione si assesta al 3,7 per cento a livello nazionale ed ha buoni o ottimi risultati nei principali comuni chiamati al voto, tranne Torino e Bologna.

Cito appositamente Torino e Bologna poiché dimostrano come il tema delle alleanze seppur importante incide poco rispetto al risultato della Federazione e che non è determinate se si sia o meno in alleanza col Partito Democratico quanto se la FdS sia o meno radicata, sia in grado di proporre un progetto credibile e riconoscibile (vedi Napoli con De Magistris) e se sia quindi in grado di rappresentare o meno un pezzo di società.

A Torino, infatti, la Federazione della Sinistra si presentava in alleanza con Sinistra Critica e alternativa non solo al centrodestra ma anche al centrosinistra e, nonostante Mirafiori, Marchionne e Fassino ottiene un misero 1,15 per cento. A Bologna, al contrario, eravamo in alleanza con il centrosinistra (anche se dopo un percorso tortuoso ed un lungo tira e molla che come al solito ci ha fatto perdere voti sia da destra che da sinistra) ma arriviamo a malapena all’1,47 per cento.

Per cui se non vogliamo disperdere questo filo di speranza che si intravede dovremmo evitare di perdere tempo a discutere se allearci o meno col Partito Democratico e concentrare invece tutte le nostre energie sulla costruzione della Federazione della Sinistra, come momento unitario con la sinistra politica e sociale, e, al suo interno, ricostruire un forte ed unitario Partito Comunista in grado di mantenere aperta la questione comunista in Italia per l’oggi e per il domani.

Tratto da: http://www.ilbriganterosso.info/2011/05/17/se-il-problema-fosse-lalleanza/

lunedì 16 maggio 2011

Il primo Sindaco eletto è di Rifondazione Comunista!

Paolo Ferrero, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, ha dichiarato:



"Il primo sindaco eletto di queste elezioni è Amato Alfoso, di Rifondazione Comunista, a Sicignano degli Alburni in provincia

di Salerno. Nonostante il ritiro dalla competizione elettorale delle altre due liste della destra i cui sostenitori si sono

impegnati in una feroce campagna per l'astensionismo al fine di boicottare l'unica lista in campo, la maggioranza dei

cittadini di Sicignano sono andati a votare permettendo così di superare il quorum ed eleggere sindaco Amato Alfonso."

martedì 10 maggio 2011

Invalsi, rivolta silenziosa contro la «spia» Gelmini

Articolo tratto da: www.unita.it
"Invalsi, rivolta silenziosa contro la «spia» Gelmini
di Maristella Iervasi | tutti gli articoli dell'autore Michele è entrato in classe come al solito. Ma quando sotto il naso si è visto il “carteggio” delle prove Invalsi di Italiano e Matematica (trenta fogli), non ci ha visto più: ha contraffatto il documento ministeriale, strappando l'etichetta con il codice identificativo della classe e della scuola. Poi, ha provato a risolvere i quesiti: quello di matematica – ha spiegato al telefono – chiedeva la soluzione di esercizi a lui sconosciuti, “li avevo fatti in terza media, chi se li ricordava...”. Più “facile”, invece, la prova di Italiano: solo testi descrittivi e non poetici “come adesso mi capita al quinto ginnasio”.

In tutta Italia sono cominciate le tanto osteggiate prove Invalsi, i test nazionali di misurazione dell'apprendimento e di riflesso del sistema scolastico nazionale. Ed è qui il guaio. Come ogni maggio, polemiche e discussioni precedono i quiz: quale validità? E il loro fine ultimo? Nonché i dubbi sulla privacy. Ogni volta, si promettono migliorie e correzioni per l'anno a venire. Si ribadisce che i quiz ministeriali non sono una mossa per valutare scuole e prof e che le prove sono rigorosamente anonime. Ma, come accade in tutte le cose che hanno a che fare con l'istruzione – specialmente ora che in viale Trastevere c'è 'Marystar' – le parole restano lettera morta. E gli studenti hanno una sola arma: restarsene a casa quel giorno e marinare la scuola, o consegnare le prove in bianco, visto che nessuno può costringerli ad eseguirli. In più, con la mannaia dei tagli alla scuola in corso e l'accetta in agguato per il prossimo settembre – con sforbiciata ulteriore di prof, bidelli, ore di studio e altro – una sonora protesta ci sta tutta.

E così, dalle Alpi alla Sicilia, è andato in scena il boicottaggio dell'Invalsi. E non finisce qui. Oggi è toccato a mezzo milione di studenti del secondo anno delle scuole superiori. Gli studenti di liceo, tecnici e professionali hanno debuttato con l'Invalsi per la prima volta. Nei prossimi giorni tocca ai bambini delle seconda e quinta elementare e poi ai ragazzini delle medie. Ma non è detto che tutto vada liscio: l'Unicobas ha escogitato una trappola per bloccare i test: per giovedì 12 maggio, lo sciopero dell'ultima ora di lezione nella scuola media. E per l'indomani, venerdì, la proclamazione di uno sciopero nazionale dell'intera giornata con manifestazione a Roma. Il tutto nei giorni programmati per l'Invalsi.

A Roma la protesta è stata clamorosa in quasi tutte le scuole (dal Giulio Cesare al Socrate, dal Virgilio al Cavour, dall'Albertelli all'Orazio, dal Giordano Bruno all' Aristotele, dal Visconti al Ripetta, dal Pinturicchio al Margherita di Savoia, dall'Aristofane all'Augusto dal Russell al Kant, compresi il Lombardo Radice e Pasteur). Ognuno ha adottato un dissenso autonomo, pur andando incontro ad eventuali provvedimenti disciplinari.

E' il caso del liceo classico Socrate della Garbatella: sette quinte ginnasio coinvolte per i quiz. Una intera classe del quinto ginnasio ha cancellato i codici identificativi che collegano lo studente alla prova Invalsi e altri 15 studenti di un'altra sezione sono rimasti per tutto il tempo con le braccia conserte, consegnando poi il test in bianco. La preside, Gabriella De Angelis è piuttosto seccata: “E' grave, gravissimo... Non si possono contraffare dei documenti. I ragazzi che non erano d'accordo con l'Invalsi potevano rifiutarsi di eseguire i test, come del resto accade con i compiti in classe: lo consegni in bianco ma non lo scarabocchi o ci fai disegnini sopra o ci scrivi barzellette... E' inaccettabile... Il rispetto e la correttezza prima di tutto. Questa scuola pretende questo e i ragazzi lo sanno. Come sapevano bene – perché gli era stato spiegato – che le prove Invalsi hanno un codice che resta anonimo per il ministero”.

La preside non teme l'Invalsi. “Non ho paura di una rilevazione nazionale – spiega -, all'estero si fa senza storie, anzi ci tengono molto. Certo, da noi ci sarebbero dei rilievi da fare su alcuni aspetti. Parliamone, discutiamone, ma i media la smettano di dipingerci tutti o schiacciati con la Gelmini o con i Cobas”.

Silvia, Paolo, Flavio e Sofia hanno scelto di entrare a scuola. Lorenzo del Cavour invece ha preferito restare fuori. Il questionario dello studente – con le domande “pulce” sulla famiglia e le professioni dei genitori – è stato il test bocciato quasi da tutti i liceali. La maggior parte l'ha consegnato in bianco.

Raccontano Flavio, Sofia e Silvia: “Non capisco perché il ministero vuole sapere se ho una stanza tutta mia, se ho il computer in camera e che professione fanno mio padre e mia madre”. “Che le frega alla Gelmini di sapere se ho una libreria e in casa e quanti libri ci sono sugli scaffali?” - sbotta Francesca. Mentre Silvia del tecnico industriale dell'Anagnina – quartiere a sud di Roma – contesta le prove uguali per tutti, dal classico all'istituto d'arte. Il primo giorno dell'Invalsi è trascorso. E la Gelmini è rimasta all'asciutto sulla privacy delle famiglie degli studenti. Giovedì e venerdì si replica. Il flop è in agguato.

10 maggio 2011"

venerdì 6 maggio 2011

COMUNICATO STAMPA FDS

Roma, giovedì 5 maggio 2011

COMUNICATO STAMPA

CRISI PARTE CAMPAGNA FDS SU PACE, SALARIO, NATURA E LAVORO - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA: “PRIMA ALIQUOTA DAL 23 AL 20% E STOP SPESE MILITARI”

“Pace, conoscenza, salario, natura, lavoro: la soluzione c’è!”. Parte sabato 7 maggio, davanti alla fiera nuova di Bergamo, in occasione del “No a Confindustra pigliatutto day”, la campagna contro la crisi economica e politica italiana, promossa dalla Federazione della sinistra.

Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Roma, presso la sede della FdS, Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc, ha illustrato il senso della campagna.

“La guerra in Libia - ha detto Ferrero - conferma la necessità di rafforzare una politica di pace, finanziando scuola, università, ricerca e cultura, e tagliando le spese militari, portando il numero dei militari da 180mila a 120mila e disinvestendo sui nuovi sistemi d’armi, a partire dalla revoca d’acquisto dei 131 cacciambombardieri F35”.

“Sul piano economico - ha aggiunto Ferrero - la soluzione è quella di far pagare i grandi patrimoni, gli evasori e gli speculatori, diminuendo le tasse su lavoro e pensioni. E’ necessaria una riforma dell’Irpef che abbassi la prima aliquota dal 23 al 20%, portando vantaggi a tutti i contribuenti, lavoratori e pensionati in primis. Così come urge istituire un fondo per il finanziamento del reddito sociale, da distribuire ogni anno alle Regioni”.

“Per stabilizzare il lavoro e battere la precarietà – ha continuato Ferrero – c’è necessità di contrastare le delocalizzazioni, tagliare i privilegi dei parlamentari, le consulenze d’oro e gli enti inutili”. “Per l’ambiente - ha concluso - vanno tagliate le centrali nucleari e le grandi opere, finanziando il risparmio energetico, le fonti rinnovabili e la mobilità sostenibile”.

“La campagna sociale – ha precisato Roberta Fantozzi, responsabile lavoro e welfare del Prc-Fds - offre una chiave di lettura e dà risposte concrete, con annessa copertura finanziaria, a tutti i temi sociali”.
Alla conferenza stampa di presentazione della campagna hanno partecipato Gianni Vigilante, coordinatore nazionale 'Socialismo 2000', Silvia Garambois, del consiglio nazionale 'Socialismo 2000', Manuela Palermi, responsabile comunicazione del Pdci e Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria del Pdci.