martedì 20 aprile 2010

Aiutiamo i bambini cubani malati di cancro






Il 24 aprile 2010, presso il Teatro di Villa Corridi, l'Associazione Italia-Cuba di Livorno organizza una giornata di beneficenza per i bambini cubani malati di cancro. Il contributo di solidarietà all'evento è di 5 euro e sarà interamente devoluto per l'acquisto di un medicinale, l'Actinomicina-D, fondamentale per trattare il cancro renale e il sarcoma (tumore del tessuto connettivo). Questo medicinale purtroppo, da quando la fabbrica messicana che lo produceva e lo esportava è stata acquistata da un'azienda nordamericana, non arriva più a Cuba a causa del blocco USA.

L'Associazione Italia Cuba promuove questa campagna di raccolta fondi in tutta Italia, il volantino può essere scaricato qui: http://www.italia-cuba.it/cuba/salute/medicuba/Aiutiamo%20i%20bambini%20cubani.pdf

Invitiamo tutti i cittadini, gli artisti, gli amministratori locali, tutti, a contribuire e a partecipare all'iniziativa.

PROGRAMMA

Ore 18 - Dibattito con Andrea Genovali, vice presidente nazionale dell'Ass. Italia-Cuba, "Al fianco di Cuba contro la risoluzione del Parlamento europeo"

Ore 21:30 - Concerto Benefit di:

Tu...ina!?: Francesco Pinzi basso, Davide Barbanera tastiera e cori, Dario Del Giudice batteria e cori, Andrea Barbanera chitarra e voce, Daniele Mori chitarra solista

BillyMuffler: Luca Raffoni al basso, Nicola Rosini alla batteria, Mirko Parigi chitarra e voce

Sans Patrie: Marco Del Giudice alle chitarre, Diego Montagnani al piano, Dario Del Giudice alla batteria, Mauro Falorni al basso, Chico De Majo alle percussioni

Il 24 parte in tutta Italia la raccolta firme


Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, costituito da centinaia di comitati territoriali che si oppongono alla privatizzazione, insieme a numerose realtà sociali e culturali ha deciso di promuovere 3 quesiti referendari, depositati presso la Corte di Cassazione di Roma mercoledì 31 marzo 2010. Sosterranno tale iniziativa anche diverse forze politiche.

A partire dal sabato 24 aprile inizieremo la raccolta delle firme, in tre mesi dovremo arrivare almeno a quota 500.000 per poter richiedere i referendum. I banchetti per la raccolta delle firme saranno allestiti su tutto il territorio nazionale.

I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti.

Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.

Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.


Vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.

Vogliamo restituire questo bene comune alla gestione condivisa dei territori.

Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene collettivo.

Per conservarlo per le future generazioni.



mercoledì 14 aprile 2010

Manifestazione Io sto con Emergency: Sabato 17 aprile a Roma

SABATO 17 - ore 14,30
Appuntamento in piazza Navona ROMA


Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani.

Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso.

lunedì 12 aprile 2010

Cure negate senza tessera sanitaria, muore a 13 mesi bimba nigeriana

Ecco quello che succede nel civile e padanizzato Nord.
Il documento e le cure negate a una piccola nigeriana perché il padre non aveva più il lavoro. Il caso all’Uboldo di Cernusco: la Procura apre un’inchiesta. E in duecento sfilano a Carugate per protesta.
di GABRIELE CEREDA

Il padre della piccola nigeriana
Rifiutata dall’ospedale perché le era scaduta la tessera sanitaria, una bambina nigeriana di 13 mesi muore poche ore dopo. Il padre, in regola con il permesso di soggiorno, aveva appena perso il lavoro e non poteva rinnovare il documento che forse avrebbe strappato la piccola alla morte. «Uccisa dalla burocrazia», dicono gli amici della coppia, che in 200 hanno sfilato per le vie di Carugate, hinterland di Milano, dove la famiglia vive.

«I medici avrebbero potuto salvarla se non si fosse perso tutto quel tempo e se le cure fossero state adeguate. Se fosse stata italiana questo non sarebbe successo», grida ora Tommy Odiase, 40 anni, in Italia dal 1997. Chiede giustizia mentre stringe la mano della moglie Linda, di nove anni più giovane.

La notte del 3 marzo la piccola Rachel sta male, è preda di violenti attacchi di vomito. I genitori, spaventati, chiamano il 118. Arriva un’ambulanza che li trasporta al pronto soccorso dell’Uboldo di Cernusco sul Naviglio. Il medico di turno, in sei minuti, visita la paziente e la dimette prescrivendole tre farmaci. «Non l’ha nemmeno svestita», racconta la mamma. Sul referto medico si leggono poche parole: «Buone condizioni generali». Sono riportati anche gli orari di ingresso (00.39) e di uscita (00.45).

Il quartetto, con loro c’è anche la figlia più grande, di due anni e mezzo, gira in cerca della farmacia di turno. Ma le medicine sono inutili e alle 2 di notte l’uomo torna al pronto soccorso. Vuole che qualcuno si occupi della figlia, che sta sempre più male. «Il personale ci risponde che “la bambina ha la tessera sanitaria scaduta, non possiamo visitarla ancora o ricoverarla”», denuncia il 40enne. «Un fatto di una gravità assoluta — sottolinea l’avvocato della famiglia, Marco Martinelli — Dobbiamo capire se esistono direttive precise per casi come questo».

In mano Tommy Odiase ha un permesso di soggiorno da residente da rinnovare ogni sei mesi ma che scade in caso di disoccupazione. Il nigeriano, per ottenere il rinnovo della tessera sanitaria propria e delle figlie, doveva presentare una serie di documenti che ne attestassero la posizione, fra i quali la busta paga dell’ultimo mese. Licenziato solo sei settimane prima, la pratica si è trasformata in un incubo.

Davanti al rifiuto dei medici, l’ex operaio diventa una furia. Urla, vuole attenzione. Qualcuno dall’ospedale chiama i carabinieri per farlo allontanare. Forse dall’altra parte della cornetta ricordano che pochi giorni prima all’ospedale di Melzo, stessa Asl, era morto un bimbo albanese di un anno e mezzo rimandato a casa dal pronto soccorso. L’intervento dell’Arma risolve momentaneamente la situazione: Rachel viene ricoverata in pediatria.

Sono le 3 di notte, «ma fino alle otto del mattino nessuno la visita e non le viene somministrata alcuna flebo, nonostante nostra figlia avesse fortissimi attacchi di dissenteria e non riuscisse più a bere nulla», raccontano i genitori. Nel tono della voce rabbia e dolore si mischiano. La sera del giorno dopo la situazione è critica, tanto che oltre alla flebo accanto al letto spunta un monitor per tenere sotto costante controllo il battito cardiaco. Alle cinque e mezza il cuore della bambina si ferma, dopo 30 minuti di manovre di rianimazione viene constatato il decesso.

I carabinieri acquisiscono le cartelle cliniche, gli Odiase presentano una denuncia per omicidio colposo a carico dei medici e dell’ospedale, la Procura di Milano apre un’inchiesta con la stessa accusa contro ignoti. Ora si attendono i risultati dell’autopsia, pronti per il 12 maggio.


Tratto da:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/04/12/news/nostra_figlia_morta_per_il_no_dellospedale_la_piccola_nigeriana_non_aveva_la_tessera_sanitaria-3279255/

SINISTRA – PARLAMENTINO PRC: “RILANCIARE COSTRUZIONE UNITA’, FEDERAZIONE E PARTITO”

COMUNICATO STAMPA

SINISTRA – PARLAMENTINO PRC:

“RILANCIARE COSTRUZIONE UNITA’, FEDERAZIONE E PARTITO”

Roma, 11 apr. 2010 – Si è riunito ieri e oggi a Roma il Comitato politico nazionale del Prc, convocato per esaminare l’esito delle elezioni amministrative e l’iniziativa politica da intraprendere per il prossimo futuro.

Il parlamentino del Prc ha approvato a larga maggioranza (con 87 voti a favore e 16 astenuti) il documento proposto dalla segreteria nazionale e che propone quattro punti di iniziativa: unità della forze di sinistra e costruzione in quest’ambito della Federazione della sinistra, azione comune di tutte le opposizioni contro il governo dando seguito alla manifestazione del 13 marzo, alleanza elettorale per battere Berlusconi e ricostruire un sistema proporzionale, consolidamento del partito.

“In primo luogo – si legge nel documento approvato – proponiamo di lavorare da subito e con determinazione all’unità delle forze della sinistra di alternativa”, per “unire la sinistra, dentro e fuori i partiti”, sul modello della Linke e del Front de Gauche. A tal fine “la condizione” essenziale è “mettere al centro la democrazia partecipata contro ogni forma di plebiscitarismo”. Inoltre è “decisivo un salto di qualità nel processo di costruzione della Federazione”, che coinvolga “tutti i soggetti politici, sociali e associativi disponibili”, con l’obiettivo di “arrivare entro i tempi previsti (dicembre, ndr) al Congresso di varo definitivo della Federazione come soggetto autonomo dal centrosinistra e che persegue l’obiettivo strategico di fuoriuscita dal bipolarismo”.

“In secondo luogo occorre fare un salto di qualità nell’azione politica al fine di sconfiggere questa incivile azione governativa – continua il documento – (…) Proponiamo pertanto a tutte le forze che hanno promosso l’iniziativa del 13 marzo e a tutte le forze sociali e politiche disponibili di dare seguito a quell’appuntamento, di concordare alcuni obiettivi chiari sulla redistribuzione del reddito e del lavoro, sulla lotta alla precarietà, sulle politiche economiche e ambientali, sui diritti civili, per determinare una mobilitazione duratura nel paese”. A cominciare dalla difesa dell’art. 18 e dal sostegno dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua pubblica.

“In terzo luogo – afferma il Prc – avanziamo a tutte le forze disponibili la proposta di alleanza elettorale contro Berlusconi sulla base della difesa della democrazia, della Costituzione e della ricostruzione di un sistema elettorale proporzionale”. Un’alleanza, cioè, “finalizzata alla sconfitta di Berlusconi” e che si intrecci a una campagna “contro il bipolarismo”.

Infine il documento sottolinea la necessità di “operare per il consolidamento del Prc”. Questo attraverso il miglioramento del “lavoro politico” per tornare “punto di riferimento” del “conflitto sociale”, la cura del “funzionamento organizzativo e in particolare della comunicazione”, la riapertura del dibattito culturale “sul terreno della rifondazione comunista”.

“Molto soddisfatto”, il segretario nazionale Paolo Ferrero. Che rivolge in primo luogo “un ringraziamento a tutto il partito per l’impegno profuso nella campagna elettorale”. Per il segretario “adesso si tratta di metterci all’opera per realizzare concretamente quanto deciso e rilanciare progetto politico di Rifondazione e della sinistra di alternativa”.



Ufficio elettorale Federazione della Sinistra/Prc

L’ITALIA CHE RIPUDIA LA GUERRA ALZI LA VOCE PER CHIEDERE LIBERAZIONE MEDICI EMERGENCY


L’arresto dei tre medici di Emergency , le inaudite dichiarazioni di esponenti della maggioranza e del governo contro l’organizzazione umanitaria, dimostrano che si vuole eliminare ogni testimone dalla guerra sporca che si sta svolgendo in Afghanistan.
Il ministro Frattini ha affermato che se le accuse ad Emergency fossero vere da italiano si vergognerebbe . Ci permettiamo di domandare al Ministro : perché si vergogna di tre medici che curano tutte le vittime della guerra e non spende una parola di sdegno quando le truppe Nato, di cui i militari italiani fanno parte, massacrano civili?
Il governo italiano brucia 2 milioni di euro al giorno per sostenere un governo come quello Karzai, fondato sulla frode elettorale, la corruzione e la gestione dei signori della guerra del mercato dell’oppio. Allo stesso tempo si scaglia inopinatamente contro la parte migliore del nostro Paese che salva in quelle zone il buon nome dell’Italia infangato dalla nostra partecipazione alla guerra. Mentre rinnoviamo la richiesta al governo di pretendere l’immediato rilascio dei tre medici arrestati, ci uniamo all’appello di Gino Strada rivolto ai cittadini e alle cittadine affinché sottoscrivano la solidarietà ad Emergency sul sito dell’organizzazione (www.emergency.it). L’Italia che ripudia la guerra alzi la voce, fermi questa vergogna.

domenica 11 aprile 2010

Offshore: esposto alla Procura

«Mare a rischio»
Offshore: esposto alla Procura


LIVORNO. Ieri mattina una rappresentanza del Comitato contro il rigassificatore offshore ha consegnato un esposto alla Procura della Repubblica sottoscritto da oltre un centinaio di cittadini. L´esposto è stato inviato anche ai sindaci di Livorno e Pisa, ai presidenti delle Provincie di Livorno e Pisa, al Presidente della Regione Toscana. Con l´esposto - spiega il comitato - «si chiede se la Capitaneria di Porto è legittimata ad ignorare la normativa vigente che individua il periodo (1 aprile-30 settembre) in cui effettuare i campionamenti delle acque marine ai fini della balneazione». Questa è la normativa cui ha fatto riferimento la Regione nella delibera della n. 839 del 28/9/2009, in cui ribadiva che per preservare la salute dei cittadini i lavori in mare dovevano essere svolti nel periodo 1 ottobre / 31 marzo.
«Posare ed ancorare al fondo marino le enormi catene necessarie a bloccare le ancore che serviranno a tenere ferma la gasiera sta comportando il rimescolamento dei fondali dove negli anni 1999-2000 sono state depositate centinaia di tonnellate di fanghi di escavo del porto di Livorno, fanghi che contengono sostanze inquinanti, cancerogene e mutagene. Questi sedimenti saranno risospesi e spinti dalle maree sul lungomare pisano-livornese mettendo a rischio la salute dei bagnanti».

(Tratto da Il Tirreno di Livorno, 10-04-2010)

sabato 3 aprile 2010

FdS - Livorno: Scorretto e arbitrario l'atteggiamento dell'Azienda MTM

Comprendiamo e condividiamo la delusione e la rabbia dei lavoratori della MTM. L'atteggiamento tenuto dall'Azienda nei confronti dei propri lavoratori, delle rappresentanze sindacali, della Regione e delle istituzioni locali è stato talmente scorretto e arbitrario da ledere pesantemente la stessa credibilità di MTM.
Il ritiro unilaterale dall'ipotesi di accordo, dopo averlo sottoscritto solo qualche giorno prima, rappresenta, infatti, una ferita profonda che rischia di lasciare strascichi sia nel rapporto con i livelli istituzionali che con le organizzazioni sindacali.
In assenza di un chiarimento pubblico (ed il silenzio di queste ore ci preoccupa), diventa sempre più evidente che la firma del 25 marzo è stata una manovra per arrivare alla consegna della commessa Ford senza incorrere nelle penalità contrattuali, utilizzando cinicamente la legittima aspettativa dei lavoratori di vedere garantita una prospettiva.
Già alcuni mesi fa avevamo sottolineato con durezza un eccessivo ricorso al precariato da parte di questa azienda ed un atteggiamento molto sprezzante nei confronti delle Istituzioni locali, dei Sindacati e dei lavoratori.
Oggi ci troviamo di fronte alla manifestazione di una totale mancanza di serietà, per questo riteniamo che la condanna di quanto accaduto deve essere unanime da parte di tutte le Istituzioni e di tutte le forze politiche. E' necessario fare quadrato intorno agli operai. Da questa vicenda nessuna Azienda deve poter trarre l'impressione che sia possibile venire e disattendere accordi già sottoscritti come se niente fosse.
A questo punto riteniamo importante l'impegno assunto dall'Assessore regionale Gianfranco Simoncini di convocare nuovamente l'Azienda, e pensiamo che quell'incontro dovrà essere il momento per chiedere con forza il rispetto dei diritti dei lavoratori, l'applicazione di una politica del lavoro che riduca il ricorso alla precarietà, un piano che indichi il livello di assunzioni stabili sostenibili dall'azienda ed il contributo che può dare la Regione nel riconoscimento degli eco-incentivi, oltre a condividere nuovamente la ricerca di strumenti per sostenere il reddito dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro.
Su questi punti e sugli accordi che potranno nascere da questo ulteriore confronto dovranno decidere i lavoratori, attivi e licenziati, insieme ai loro sindacati.
In questo momento è indispensabile che i lavoratori siano tutti uniti perché solo così possono dimostrare all'azienda la propria ed ottenere qualche risultato a proprio vantaggio.
Come Federazione della Sinistra saremo a fianco dei lavoratori per sostenerli nelle decisioni che prenderanno a livello locale come a livello regionale.

Livorno, 02 aprile 2010

Michele Mazzola e Alessandro Trotta
Federazione della Sinistra - Livorno

venerdì 2 aprile 2010

Effetto Rossi: i rifiuti di Pisa (e di mezza Toscana) si bruciano a Livorno

Abbiamo spesso criticato Il Tirreno per certi titoli sparati a caratteri cubitali, ma bisogna ammettere che il quotidiano di Viale Alfieri quando vuole sa usare una certa delicatezza.

Oggi infatti i giornalisti devono aver pensato che non stava bene mandare il cappuccino di traverso ai livornesi, e hanno evitato accuratamente di esporre anche nella nostra città il titolo che campeggiava invece sulla locandina di Pisa (nella foto). Qual è la notizia? Quella che l’inceneritore di Ospedaletto verrà smantellato, e che verrà sostituito da un “termovalorizzatore” di area vasta a Livorno.

Osservate prima di tutto questo raffinato particolare: va in pensione l’inceneritore, entra in attività il termovalorizzatore. La parola termovalorizzatore è molto più moderna e alla moda di inceneritore, e non evoca neanche il fatto che vi si bruciano i rifiuti.

Anche l’articolo su questo argomento compare solo nella cronaca della città nerazzurra, dove saranno contenti di togliersi dai piedi un impianto che produce tumori a tutta randa, ma non in cronaca di Livorno, per cui, a beneficio dei concittadini che non l’avessero letto, citiamo degli stralci.

L’assessore provinciale all’ambiente di Pisa Valter Picchi spiega: “La bozza di piano che Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara stanno definendo si basa su quattro elementi essenziali: riduzione dei rifiuti sul territorio; aumento della raccolta differenziata; presenza di maggiori e migliori impianti di compostaggio. Quarto (...) avere nell’area vasta un unico grande impianto di termovalorizzazione, da realizzarsi preferibilmente nella provincia di Livorno”.

Il giornalista prosegue: “Questo è l’accordo preso, con la condivisione degli enti labronici. Lo conferma l’assessore all’ambiente della Provincia di Livorno, Nicola Nista. L’inceneritore unico dovrebbe avere una capacità tale da termovalorizzare, a regime, dalle 350.000 alle 400.000 tonnellate all’anno di rifiuti. «Allo stato attuale - spiega Picchi - l’insieme degli impianti di area vasta arriva a non più di 180.000 tonnellate»”.

In poche parole la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e il compostaggio saranno così efficaci che raddoppierà la quantità di spazzatura da bruciare, ma tanto a differenza di quello che accade oggi verrà bruciata tutta a Livorno.

Livorno è già la seconda provincia più inquinata d’Italia. La prima è Taranto, dove le diossine (uno dei simpatici effetti collaterali dell’incenerimento... pardon termovalorizzazione dei rifiuti) hanno provocato negli ultimi anni un aumento di alcuni tumori del 30%.

Non è passata neanche una settimana dalla sua elezione e già si sente l’”Effetto Rossi”. Il neopresidente pisano infatti in campagna elettorale l’aveva detto chiaramente: Se a Livorno volete uscire dalla crisi dovete prendervi tutte le attività più inquinanti, quelle che nessun altro in Toscana vuole, inceneritori, rigassificatori, centrali a biomasse e navi dei veleni. Lo chiamiamo “Polo energetico” e vai col liscio.

Ora aspettiamo con curiosità i prossimi giorni per vedere come Il Tirreno comincerà a confezionare il pacco per i lettori livornesi. Potrebbero cominciare con i vantaggi occupazionali, oppure con qualche titolone sui tarponi che vanno e vengono intorno ai cassonetti, o magari sul “degrado” di qualche discarica abusiva, e se non risolviamo il problema bruciando la spazzatura faremo la fine di Napoli ecc. ecc.

Ma qui il problema è che con la politica del PD locale e regionale facciamo la fine della Somalia, dove vanno a scaricare i rifiuti tossici e radioattivi di mezzo mondo.

Una domanda: che ne pensa quella “sinistra radicale” livornese che ha appoggiato Rossi alle regionali? E soprattutto quegli esponenti che si pavoneggiavano alla manifestazione contro il rigassificatore? Dai, su, raccontateci che avete fermato la destra...

Per Senza Soste, Nello Gradirà

1 aprile 2010



PS Oggi 2 aprile Il Tirreno ha pubblicato anche in cronaca di Livorno la notizia del nuovo "termovalorizzatore" riprendendo l'articolo sopra citato. Il giornalista comincia l'articolo con la frase: "Si va verso la dismissione dell’inceneritore del Picchianti".

Articolo tratto da: www.senzasoste.it
http://www.senzasoste.it/locale/effetto-rossi-i-rifiuti-di-pisa-e-di-mezza-toscana-si-bruciano-a-livorno



Con questa bella novità inizia male l'avventura di Rossi ed il nostro rapporto all'interno della maggioranza in Regione.
Compito dei nostri consiglieri sarà quello di impedire che ciò avvenga, magari anche uscendo dalla maggioranza stessa, a meno che il vero obiettivo fosse quello di sedere su qualche poltrona che conta.
Dovrà comunque la Federazione di Livorno (una di quelle che ha "incassato" più voti) premere sui nostri consiglieri e sul Comitato Politico Regionale della FdS (Federazione della Sinistra ndr)in modo tale che questo termovalorizzatore non veda mai la luce.

AGGHIACCIANTE: DURANTE UN INCONTRO DI BERLUSCONI A SKY DIGOS PUNISCE DUE GIOVANI PER "SFOGGIO DI CULTURA SCOMODA". E' DITTATURA

Ragazzi leggete l'articolo. E' praticamente agghiacciante. Ma soprattutto è bene che condividiate e lo facciate leggere a più persone possibili perché forse la TV non ne parlerà e nemmeno tutti i giornali dato che, come sapete, non viviamo in una "libera democrazia, liberi di dire e di esprimere le nostre idee".
Giusto per farvi un'anticipazione, é tornata la polizia di Stato. Le “squadre d’azione” fasciste sono state tristemente istituite ancora una volta, come in ogni buona dittatura. Dopo il caso della carica da aprte della Digos nei confronti degli inermi e pacifici manifestanti aquilani, ecco oggi che esce a galla un altro caso.

Lo scorso venerdì 27 marzo nel Palazzo di Sky sulla Via Salaria a Roma, quando Berlusconi è arrivato con la sua scorta armata (fino ai denti) per un’intervista in diretta, che poi i giornali hanno raccontato, anche se pochi l’hanno vista in diretta nonostante fosse stata molto pubblicizzata (lo 0,3% dello share a differenza del programma “RAI per una notte”, la trasmissione evento di giovedì sera al Paladozza messa in piedi da Michele Santoro ha fatto soltanto su Sky il 2,5% nonostante la poca propaganda!).

Berlusconi è entrato con il suo corteo, con la sua scorta e con tutto l’apparato e intanto succedeva nel Palazzo una cosa, che per dirla con il Direttore generale della RAI Masi, neanche nello Zimbabwe!
Due uomini della sicurezza interna dell’edificio, scoprivano che nel dipartimento dei grafici, su una grande vetrata di circa 4 metri per 4, era stato affisso un foglietto formato A4 bianco, con stampata una frase, la frase è la seguente “Odiare i mascalzoni è cosa nobile” questa è una frase di Marco Fabio Quintiliano, un intellettuale nato nel 35 d.C. a Calagurris in Spagna e poi trasferitosi a Roma, è diventato il famosissimo Quintiliano, ha scritto questa frase, perché è stata stampata su quel foglio e appiccicata alla vetrata del reparto grafici di Sky, perché proprio giovedì sera, la sera prima, Daniele Luttazzi dal Paladozza nel suo monologo aveva ricordato, DEMOLENDO con una sola frase di Quintiliano mesi e mesi di CAZZATE sul partito dell’odio, dell’amore, quelli che incitano all’odio etc., etc…

Quindi due ragazzi del reparto grafici dell’edificio di Sky avevano trovato condivisibile quella frase e l’hanno appiccicata. Gli uomini della sicurezza dell’edificio, la sicurezza interna, hanno notato quella scritta e hanno segnalato la cosa alla guardia presidenziale, alla scorta del Presidente del Consiglio e a quel punto è successo qualcosa che per una democrazia è AI LIMITI DELL’INCREDIBILE, anzi è oltre: due agenti ben tarchiati della Digos, due montagne umane sono piombate nel piano dove c’è questa vetrata, hanno constatato che era effettivamente stato affisso quel foglietto con quella scritta, hanno chiuso tutte le finestre per evitare che si vedesse da fuori quello che stavano facendo (evidentemente rendendosi conto che stavano facendo qualcosa di grosso) dopodiché uno dei due dopo aver sequestrato il corpo del reato, il foglietto, ha fatto irruzione dentro l’ufficio dei grafici, si è diretto verso il computer principale, si è messo ad armeggiare alla tastiera, ha cercato di aprire gli ultimi file aperti per cercare di incastrare, di individuare colui che aveva scritto e stampato quella scritta, ma purtroppo per lui i grafici non usano il mouse, usano la tavoletta grafica e questo agente non la sapeva usare, per cui ha chiesto a una persona lì presente, a una ragazza di aiutarlo a aprire gli ultimi file, nel tentativo di smascherare gli autori dell’orrendo misfatto, senza sapere che peraltro i due ragazzi erano già stati portati sotto, all’ingresso, interrogati da un’altra coppia di agenti della Digos e avevano immediatamente dichiarato, dato che non avevano niente da nascondere, di avere stampato e affisso loro quella scritta.

A quel punto sono stati identificati e da quello che risulta stavano per essere portati in Questura, non si sa se fosse un provvedimento di fermo, cosa volessero fare a questi due ragazzi, ma soprattutto quale reato avessero commesso? “Affissione di messaggi di Quintiliano?”, “citazioni latine proibite?”, “porto abusivo di cultura latina?”, non si sa quale sia il reato che avevano individuato questi somari che avevano ritenuto delittuoso un comportamento assolutamente legittimo e secondo me anche doveroso, sta di fatto che poi interviene un componente dell’ufficio legale della società che riesce a scongiurare almeno che questi vengano portati via dalla Polizia.


Capite che se si arriva a questi estremi, A PUNIRE LE IDEE, A PUNIRE LA CULTURA, soltanto perché qualcuno con un eccesso di zelo degno di migliore causa, appena legge “odiare i mascalzoni è cosa nobile” pensa immediatamente a Berlusconi, perché non c’era scritto “odiare Berlusconi” c’era scritto “odiare i mascalzoni” bisognerebbe interrogare i poliziotti privati e della Digos e dire loro: com’è che vi è subito venuto in mente Berlusconi appena avete letto il messaggio, visto che Quintiliano difficilmente nel primo secolo dopo Cristo si riferiva a Berlusconi quando scriveva “odiare i mascalzoni è cosa nobile”?
Se si passa sopra queste cose, se non ci sarà qualcuno che si prenderà la responsabilità di quello che è successo, se questa notizia resterà confinata su Il Fatto quotidiano o sui nostri blog, se non si comincerà a CHIEDERE MOLTO CIVILMENTE CONTO alla Questura di Roma del comportamento di questi agenti e se la Magistratura romana non prenderà dei provvedimenti nei confronti di questi signori e se i loro stessi colleghi non cominceranno a dire: noi non c’entriamo con certi comportamenti, vorrà dire che abbiamo fatto un altro ED ENNESIMO PASSO IN AVANTI VERSO IL REGIME, venerdì pomeriggio alle 14,30 quando si è verificato questo fatto incredibile e un poliziotto che entra nel personal computer di un lavoratore per cercare di capire chi ha appeso a un muro un messaggio di un autore latino. A furia di lasciar passare queste cose ci abituiamo e l’assuefazione fa entrare un altro pezzo di regime dentro le nostre teste e quindi ci rende sempre più tolleranti verso nuovi abusi di potere, perché questo è chiaramente un abuso di potere, grosso come una casa ai danni di due cittadini che non avevano fatto assolutamente niente di male, avevano esercitato un diritto costituzionale previsto dall’Art. 21 della Costituzione.



Per la video testimonianza, ecco:
http://www.youtube.com/watch?v=5jESPvWLovY


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REPORT RIUNIONE COMITATO PROMOTORE REFERENDUM ACQUA

Roma, 31 marzo 2010

La riunione si è svolta dopo il deposito dei tre quesiti in Cassazione, a cui hanno presenziato oltre
50 persone rappresentanti le diverse reti e associazioni del Comitato promotore, e dopo la riuscita
conferenza stampa di presentazione dei referendum.
La discussione ha dovuto affrontare problemi politici e problemi organizzativi.
In apertura della discussione è intervenuto Claudio Jampaglia dell’ufficio stampa della campagna
per illustrare i contenuti e gli obiettivi del lavoro di comunicazione della campagna referendaria.
Per quanto riguarda le questioni organizzative, la ricca discussione ha prodotto le seguenti
decisioni:
· la campagna di raccolta firme inizierà il 24-25 aprile; a questo proposito, dopo una
discussione con accenti diversi, si è deciso di chiedere un incontro formale con l’ANPI per
proporre loro una sorta di collegamento tra la festa della Liberazione e l’avvio della
campagna per l’acqua pubblica;
· nei prossimi giorni si provvederà alla stampa dei moduli e alla spedizione presso le sedi
regionali; a questo proposito si è fatto appello urgente a tutte le associazioni e reti nazionali,
perché comunichino il prima possibile i propri referenti regionali, da affiancare a quelli già
individuati dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua;
· nei prossimi giorni verrà inviato un primo vademecum sulla vidimazione dei moduli; a
questo proposito, si anticipa che, poiché la data utile per i tre mesi di raccolta firme è quella
della prima vidimazione, occorre che si prendano già contatti con i Tribunali per accordarsi
sulla futura consegna a loro dei moduli da vidimare, indicando loro che la data di
vidimazione della prima parte degli stessi dovrà essere il 22 aprile (che diventa anche data
d’inizio dei tre mesi utili) e organizzarsi per la consegna a tutti i comitati di ogni provincia
nel giorno 23 aprile;
· la campagna, per raggiungere la massima efficacia, è bene che sia decentrata al massimo,
ma che nel contempo funzioni un telaio di coordinamento provinciale e regionale, per
consentire un’adeguata organizzazione di raccolta e verifica delle firme e dei certificati.
Per quanto riguarda i problemi politici, si è discusso di quello che in questi giorni si è venuti a
scoprire (non essendoci stata nessuna comunicazione formale preventiva), ovvero l’annuncio da
parte dell’Italia dei Valori di voler procedere a promuovere autonomamente e da sola un
“grappolo” di referendum, compreso quello sull’acqua, depositando i quesiti a metà aprile e
facendo partire la raccolta di firme dal 1 maggio.
Tutti gli interventi hanno duramente stigmatizzato questa scelta che, se attuata, da una parte
renderebbe più complicata la raccolta di firme, dall’altra minerebbe un percorso ricco e inedito di
partecipazione e inclusione come quello sin qui realizzato.
E’ stata altresì stigmatizzata la violazione della parola data, in quanto nei precedenti contatti, l’Italia
dei Valori aveva assicurato che non avrebbe proceduto in alcun caso ad un’iniziativa autonoma
sull’acqua e che avrebbe valutato, a campagna nostra avviata, le forme e le modalità di un’eventuale
collaborazione.
Sulle iniziative da intraprendere, si è condivisa l’idea di esercitare la massima pressione possibile a
tutti i livelli per scongiurare questo esito. Si è di conseguenza deciso:
· di richiedere un incontro urgentissimo con l’Italia dei Valori;
· di scrivere una lettera aperta da far pubblicare sui giornali;
· di attivare tutti i contatti personali e territoriali possibili con tutti i rappresentanti dell’Italia
dei Valori.
IL COMITATO PROMOTORE REFERENDUM
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Paolo Carsetti
Segreteria Campagna Referendaria Acqua Pubblica
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00; Cell. 333 6876990
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

Regionali 2010: Ringraziamenti del segratario provinciale

Care compagne/i

Volevo congratularmi per il significativo dato elettorale del nostro Partito nella nostra Federazione, con alti e bassi. Ma il segno generale provinciale 6,6: mi sembra estremamente positivo, soprattutto se depurato dal voto della Federazione della Val di Cornia-Elba che ha abbassato fortemente il nostro risultato. E segnalando i dati di Rosignano (a un pelo dal 9%) e di alcuni quartieri popolari della stessa città di Livorno.
Pur inquadrati nel preoccupante e generalizzato fenomeno dell'astensionismo, questi 9.300 voti (circa) su base provinciale discendono certamente dal radicamento profondo e dal lavoro svolto dal Partito, seppur a "macchia di leopardo".
Ma dove siamo presenti sul territorio e dove i circoli in questi mesi hanno svolto un'attività visibile, siamo stati premiati, malgrado la nostra completa cancellazione dai grandi mezzi di informazione.
Evidentemente il nostro, pur essendo relativamente piccolo, non è più un semplice voto di opinione, ma rispecchia il lavoro concreto che svolgiamo.
Se così è, come credo, abbiamo l'imperativo di continuare nell'opera di un allargamento della nostra presenza in tutte le pieghe della società, per esercitare la nostra funzione di opposizione politica e sociale, di stimolo e di orientamento.
Dobbiamo riuscire a suscitare entusiasmo in chi ci segue, dobbiamo crescere in capacità di coinvolgimento e riuscire a far battere il cuore della speranza in un cambiamento ed in un rinnovamento profondo del nostro paese e delle nostre stesse realtà.
Io penso che dobbiamo avere e trasmettere fiducia, e cominciare ad essere anche un po' orgogliosi delle cose belle che riusciamo a realizzare! Ce la possiamo fare a crescere, a vincere e a convincere tante e tanti oggi delusi, indifferenti o semplicementi diffidenti.
Ci potrà essere d'aiuto il coraggio di valorizzare i tanti e tante che in questi anni e mesi hanno lavorato perché questi risultati fossero conseguiti.
Una priorità per noi è anche quello di sapere rinnovare, rafforzare e allargare il gruppo dirigente, in modo che possa crescere nell'esperienza concreta del "fare" un ricambio generazionale e motivazionale indispensabile.
Lo stesso astensionismo compagne e compagni va visto con attenzione, non è proprio detto che sia... per sempre (anche se per un lungo periodo potrebbe ripetersi).
Se così fosse, questo distacco potrebbe preludere anche ad un riposizionamento di quest'elettorato che oggi si è allontanato dal voto.
In questa "crisi", intesa come fanno i cinesi (cioè rischio ed opportunità), dobbiamo operare con convinzione. Consapevoli che se non saremo noi a riempire questo vuoto di politica, potranno farlo altri magari troppo distanti dai nostri ideali, principi e priorità politiche (il risultato della Lega e di IDV ce lo insegna).
Abbiamo tutte le ragioni e le forze per compiere fino in fondo questo nostro compito storico!
Un'altra cosa importante che ci ha regalato queste elezioni è che, nonostante anche le perplessità interne con cui ci siamo avvicinati a questa scadenza dovuti alla nostra collocazione in alleanza al centro-sinistra, siamo riusciti ad essere un blocco unico senza che queste perplessità diventassero un ostacolo o un impedimento a fare la campagna elettorale.
E' una cosa che può apparire semplice, ma, per esperienza, vi dico che non è per niente scontata ve lo assicuro. Bisogna anche essere orgogliosi di questa nostra forza ed unità. E' un bene prezioso che ci servirà nel futuro: saper discutere sulle posizioni politiche, ma saper comunque agire uniti fianco a fianco.
Un ringraziamento a tutte le compagne e compagni per lo sforzo sostenuto, ampiamente ripagato dalla fiducia delle migliaia di elettori che hanno creduto in noi.
Sta a noi ora non deluderli!!!!

Saluti comunisti.

Alessandro Trotta

Livorno, 30 marzo 2010

Alessandro Trotta
segretario PRC - Fed. di Livorno