Abbiamo spesso criticato Il Tirreno per certi titoli sparati a caratteri cubitali, ma bisogna ammettere che il quotidiano di Viale Alfieri quando vuole sa usare una certa delicatezza.
Oggi infatti i giornalisti devono aver pensato che non stava bene mandare il cappuccino di traverso ai livornesi, e hanno evitato accuratamente di esporre anche nella nostra città il titolo che campeggiava invece sulla locandina di Pisa (nella foto). Qual è la notizia? Quella che l’inceneritore di Ospedaletto verrà smantellato, e che verrà sostituito da un “termovalorizzatore” di area vasta a Livorno.
Osservate prima di tutto questo raffinato particolare: va in pensione l’inceneritore, entra in attività il termovalorizzatore. La parola termovalorizzatore è molto più moderna e alla moda di inceneritore, e non evoca neanche il fatto che vi si bruciano i rifiuti.
Anche l’articolo su questo argomento compare solo nella cronaca della città nerazzurra, dove saranno contenti di togliersi dai piedi un impianto che produce tumori a tutta randa, ma non in cronaca di Livorno, per cui, a beneficio dei concittadini che non l’avessero letto, citiamo degli stralci.
L’assessore provinciale all’ambiente di Pisa Valter Picchi spiega: “La bozza di piano che Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara stanno definendo si basa su quattro elementi essenziali: riduzione dei rifiuti sul territorio; aumento della raccolta differenziata; presenza di maggiori e migliori impianti di compostaggio. Quarto (...) avere nell’area vasta un unico grande impianto di termovalorizzazione, da realizzarsi preferibilmente nella provincia di Livorno”.
Il giornalista prosegue: “Questo è l’accordo preso, con la condivisione degli enti labronici. Lo conferma l’assessore all’ambiente della Provincia di Livorno, Nicola Nista. L’inceneritore unico dovrebbe avere una capacità tale da termovalorizzare, a regime, dalle 350.000 alle 400.000 tonnellate all’anno di rifiuti. «Allo stato attuale - spiega Picchi - l’insieme degli impianti di area vasta arriva a non più di 180.000 tonnellate»”.
In poche parole la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e il compostaggio saranno così efficaci che raddoppierà la quantità di spazzatura da bruciare, ma tanto a differenza di quello che accade oggi verrà bruciata tutta a Livorno.
Livorno è già la seconda provincia più inquinata d’Italia. La prima è Taranto, dove le diossine (uno dei simpatici effetti collaterali dell’incenerimento... pardon termovalorizzazione dei rifiuti) hanno provocato negli ultimi anni un aumento di alcuni tumori del 30%.
Non è passata neanche una settimana dalla sua elezione e già si sente l’”Effetto Rossi”. Il neopresidente pisano infatti in campagna elettorale l’aveva detto chiaramente: Se a Livorno volete uscire dalla crisi dovete prendervi tutte le attività più inquinanti, quelle che nessun altro in Toscana vuole, inceneritori, rigassificatori, centrali a biomasse e navi dei veleni. Lo chiamiamo “Polo energetico” e vai col liscio.
Ora aspettiamo con curiosità i prossimi giorni per vedere come Il Tirreno comincerà a confezionare il pacco per i lettori livornesi. Potrebbero cominciare con i vantaggi occupazionali, oppure con qualche titolone sui tarponi che vanno e vengono intorno ai cassonetti, o magari sul “degrado” di qualche discarica abusiva, e se non risolviamo il problema bruciando la spazzatura faremo la fine di Napoli ecc. ecc.
Ma qui il problema è che con la politica del PD locale e regionale facciamo la fine della Somalia, dove vanno a scaricare i rifiuti tossici e radioattivi di mezzo mondo.
Una domanda: che ne pensa quella “sinistra radicale” livornese che ha appoggiato Rossi alle regionali? E soprattutto quegli esponenti che si pavoneggiavano alla manifestazione contro il rigassificatore? Dai, su, raccontateci che avete fermato la destra...
Per Senza Soste, Nello Gradirà
1 aprile 2010
PS Oggi 2 aprile Il Tirreno ha pubblicato anche in cronaca di Livorno la notizia del nuovo "termovalorizzatore" riprendendo l'articolo sopra citato. Il giornalista comincia l'articolo con la frase: "Si va verso la dismissione dell’inceneritore del Picchianti".
Articolo tratto da: www.senzasoste.it
http://www.senzasoste.it/locale/effetto-rossi-i-rifiuti-di-pisa-e-di-mezza-toscana-si-bruciano-a-livorno
Con questa bella novità inizia male l'avventura di Rossi ed il nostro rapporto all'interno della maggioranza in Regione.
Compito dei nostri consiglieri sarà quello di impedire che ciò avvenga, magari anche uscendo dalla maggioranza stessa, a meno che il vero obiettivo fosse quello di sedere su qualche poltrona che conta.
Dovrà comunque la Federazione di Livorno (una di quelle che ha "incassato" più voti) premere sui nostri consiglieri e sul Comitato Politico Regionale della FdS (Federazione della Sinistra ndr)in modo tale che questo termovalorizzatore non veda mai la luce.
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