mercoledì 27 gennaio 2010

Unire le forze a sinistra

Unire le forze è la domanda costante della Sinistra diffusa, popolare, di base
che si misura quotidianamente con la violenza di questo modello economico, che si oppone al dissolvimento dei principi costituzionali e vuole essere parte di un riscatto collettivo della giustizia sui privilegi, della libertà dal bisogno sulla tirannia dei consumi, della partecipazione democratica sull’egemonia dei leader.
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Non possiamo che condividere la recente presa d’atto dei partiti della Sinistra della “necessità di un maggior coordinamento tra le forze di opposizione” in vista delle prossime elezioni regionali ma resta forte la preoccupazione per la loro incapacità di comprendere la tragicità della situazione in cui versa la Sinistra in Italia.
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Non è più credibile sentire incessantemente parlare dell’avvio di processi unitari, di pratiche inedite che immancabilmente naufragano, lasciando solo aspettative deluse e tensione.
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Se il coordinamento che si persegue fosse solo finalizzato ad una convergenza di voti - per strappare una sopravvivenza nelle istituzioni e tornare a confliggere dopo il passaggio elettorale – questa operazione non riuscirebbe ad appassionare alcuno di quella Sinistra diffusa ancora disposta a spendersi.
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Chiediamo perciò che i partiti della Sinistra abbandonino le logiche autoreferenziali e verticistiche che hanno ridotto la base elettorale ai minimi storici, contribuito all’astensionismo strutturale e alla crescita dell’antipolitica.
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Chiediamo di fare uno sforzo di ricomposizione, impostando una strategia a lungo termine, che armonizzi i contenuti alle forme, in un progetto organico di società.
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Una sinistra unita che sia capace di ripensare e ricostruire nel presente i contenuti e le categorie che appartengono al bagaglio culturale e storico di tutta la Sinistra attraverso:
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- la ricerca di un ACCORDO PROGRAMMATICO che individui le seguenti priorità irrinunciabili della Sinistra:
  • difesa della Costituzione e dei fondamenti della nostra Repubblica;
  • affermazione di un modello di buona economia che investa nell'incontro tra ambiente, lavoro e salute come ricetta anche contro la crisi economica, per garantire dignità, occupazione, giuste retribuzioni, solidarietà;
  • sicurezza fondata sulla giustizia sociale e sul riconoscimento dei diritti di cittadinanza ad ognuno, indipendentemente da nazionalità, condizione, genere;
  • partecipazione democratica come presupposto di una comunità aperta e consapevole, plurale e multiculturale;
  • difesa dei beni comuni e dell’ambiente a partire dalla tutela dell’acqua mediante la ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici;
  • politica virtuosa della raccolta rifiuti ‘porta a porta’, del risparmio energetico, della bioedilizia, della filiera corta, come processo non tecnico ma culturale e politico di buone pratiche ambientali, tipiche di una comunità consapevole e responsabile dei propri consumi e stili di vita.

- la presentazione di una LISTA UNITARIA DELLA SINISTRA come segno di una soggettività ritrovata, determinata a ricercare, anche nel confronto con le altre forze di centro-sinistra, le condizioni di un progetto politico di difesa della democrazia e della giustizia per la nostra comunità;

- la SCELTA PARTECIPATA DELLE CANDIDATURE ‘UTILI’ mediante metodo di consultazione democratica non chiusa né riservata alle sole forze residuali della Sinistra organizzata. Vogliamo una consultazione ampia e aperta in grado di coinvolgere e rimotivare quella moltitudine di compagni che oggi sono fuori dai partiti.

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Non chiediamo un’operazione che parli alla base ma un’operazione che ascolti la base e che la sappia riconoscere negli iscritti ai partiti come in coloro che non hanno tessere, nei movimenti, nelle associazioni e nelle tante forme, modi e pratiche in cui oggi si esprime l’impegno sociale e civile di molti compagni e compagne.


Chiediamo che i partiti della Sinistra diano prova tangibile di unità
trasferendo, nel governo della Regione, quella che in Toscana è già pratica concreta
nelle molteplici esperienze di sinistra plurale, coesa nella comune mobilitazione dentro le istituzioni e nella comunità diffusa.

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