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- difesa della Costituzione e dei fondamenti della nostra Repubblica;
- affermazione di un modello di buona economia che investa nell'incontro tra ambiente, lavoro e salute come ricetta anche contro la crisi economica, per garantire dignità, occupazione, giuste retribuzioni, solidarietà;
- sicurezza fondata sulla giustizia sociale e sul riconoscimento dei diritti di cittadinanza ad ognuno, indipendentemente da nazionalità, condizione, genere;
- partecipazione democratica come presupposto di una comunità aperta e consapevole, plurale e multiculturale;
- difesa dei beni comuni e dell’ambiente a partire dalla tutela dell’acqua mediante la ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici;
- politica virtuosa della raccolta rifiuti ‘porta a porta’, del risparmio energetico, della bioedilizia, della filiera corta, come processo non tecnico ma culturale e politico di buone pratiche ambientali, tipiche di una comunità consapevole e responsabile dei propri consumi e stili di vita.
- la presentazione di una LISTA UNITARIA DELLA SINISTRA come segno di una soggettività ritrovata, determinata a ricercare, anche nel confronto con le altre forze di centro-sinistra, le condizioni di un progetto politico di difesa della democrazia e della giustizia per la nostra comunità;
- la SCELTA PARTECIPATA DELLE CANDIDATURE ‘UTILI’ mediante metodo di consultazione democratica non chiusa né riservata alle sole forze residuali della Sinistra organizzata. Vogliamo una consultazione ampia e aperta in grado di coinvolgere e rimotivare quella moltitudine di compagni che oggi sono fuori dai partiti.
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Non chiediamo un’operazione che parli alla base ma un’operazione che ascolti la base e che la sappia riconoscere negli iscritti ai partiti come in coloro che non hanno tessere, nei movimenti, nelle associazioni e nelle tante forme, modi e pratiche in cui oggi si esprime l’impegno sociale e civile di molti compagni e compagne.
Chiediamo che i partiti della Sinistra diano prova tangibile di unità
trasferendo, nel governo della Regione, quella che in Toscana è già pratica concreta
nelle molteplici esperienze di sinistra plurale, coesa nella comune mobilitazione dentro le istituzioni e nella comunità diffusa.
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