lunedì 1 febbraio 2010

Succede a Milano

La "voglia matta" del centro-destra, di intitolare piazze o vie a personaggi di dubbia moralità politica (a Livorno è all'ordine del giorno o quasi) ha raggiunto il picco il 25 gennaio, con la presentazione di una richiesta di intitolazione di una via a Giorgio Almirante, esponente di spicco e uno dei fondatori del MSI.
Di seguito la lettera dell'ANPI milanese, che chiede indignata che tale richiesta venga rifiutata e nemmeno presa in considerazione.

"A.N.P.I. (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA)
Coordinamento zona 6. Milano.

“Ente morale”, D.L. n.224 del 5 aprile 1945”


Milano, 31 gennaio ’10

Cortese attenzione Presidente e consiglieri tutti
Comune di Milano, Circoscrizione zona 6.

A seguito mozione, presentata in data 25/01/2010 presso la soprascritta Istituzione, “Una strada intitolata a Giorgio Almirante”; il Coordinamento delle sezioni ANPI di zona, e l’assemblea tutta sezione ANPI Barona, riunita in data odierna per i lavori congressuali annuali, esprime rammarico e preoccupazione per simile proposta avanzata proprio nella stretta vicinanza della giornata della Memoria, ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano.
Pensiamo che tale proposta sia da non prendere in considerazione, come molte città e paesi d’Italia hanno già fatto.
Ricordiamo che Almirante fu firmatario nel 1938 del Manifesto della razza, e che dal 1938 al 1942 collaborò alla rivista La difesa della razza come segretario di redazione. Ricordiamo che Almirante con il ruolo di tenente della brigata nera si impegnò nella lotta ai partigiani in particolare in Val d'Ossola e nel Grossetano; qui, il 10 aprile 1944, apparve un manifesto da lui firmato, in cui si decretava la pena della fucilazione per tutti i partigiani (definiti "sbandati", all'interno del manifesto) che non avessero deposto le armi e non si fossero prontamente arresi, suscitando feroci repressioni compiute dai fascisti in quelle zone; a titolo di esempio basti ricordare che nella sola frazione di Niccioleta, a Massa Marittima, tra il 13 ed il 14 giugno 1944 vennero passati per le armi 83 minatori.
Chiediamo dunque il ritiro della mozione o la non approvazione.
Comunichiamo inoltre che questa nostra richiesta, chiederà immediatamente sostegno ed adesione a tutti i partiti politici, le associazioni, i movimenti, i sindacati della zona e di Milano, portando a conoscenza di tale mozione la Comunità Ebraica e l’ANED Milanese.
Certi di un vostro pronto riscontro in merito.
Porgiamo distinti saluti."

Il coordinatore ANPI zona 6
Ivano Tajetti

Il presidente Assemblea ANPI Barona
Massimo Camerini

1 commento:

  1. L'unico fascista bono è quello morto.
    Antifascisti sempre.

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