domenica 29 agosto 2010

Discarica a Limoncino: Appello del Comitato Rifiuti Zero

Pubblichiamo di seguito la lettera-appello del Comitato Rifiuti Zero di Livorno, sul tentativo da parte di Comune, Provincia e privati di aprire una discarica di rifiuti speciali nelle ex-cave al Limoncino:

Ancora una volta la mala gestione delle principali questioni che investono ormai da anni la nostra città - energia e rifiuti - dà luogo a scempi ambientali autorizzati ed attuati nel più completo silenzio e nella più totale opacità, evitando accuratamente la partecipazione dei cittadini - tanto sbandierata a parole dall’amministrazione comunale - e finanche la mera comunicazione preventiva alla collettività. La cosa non ci meraviglia, viste le modalità comunicative adottate per le due centrali a biomasse che inquineranno ulteriormente la già malsana aria di Livorno. Quello che indigna è la totale mancanza di tutela delle istituzioni nei confronti della salute collettiva e la puntualità con la quale si sceglie ogni volta di privilegiare l’interesse di un’imprenditoria sempre più selvaggia e arretrata a discapito dell’ambiente e della salubrità del territorio.

Della prossima apertura di una discarica a Limoncino, nell’area nota come ‘cave Canaccini’, si sospettava da tempo, ma non è stato possibile avere conferma da alcuna comunicazione pubblica proveniente dalle istituzioni, alla stampa o quantomeno ai proprietari dei terreni circostanti, portatori di interessi diretti per le ricadute svalutative ed inquinanti dell’impianto; nè tantomeno era possibile visionare il sito, da più di un anno protetto da alte recinzioni metalliche che ne impedivano la visibilità, sulle quali non compariva alcuna segnalazione dei lavori in corso (per altro facilmente ipotizzabili dal via vai di camion) nè sulla loro finalizzazione.

Questi sono i risultati delle mancate scelte di metodi sostenibili nel trattamento dei riifuti (industriali e urbani), metodi per i quali da tempo ci battiamo e cerchiamo invano un dialogo con le istituzioni. Metodi che porterebbero ugualmente ricchezza e spazio per un’imprenditoria minimamente aggiornata sulle pratiche di riciclaggio dei rifiuti. Queste sono le stigmate di un modello campano di non-gestione dei rifiuti, e viene da chiedersi se non sia già in essere anche a Livorno.
Quello che è certo è che siamo in presenza di un neoliberismo d’accatto che è - se possibile - ancora più micidiale dell’originale.

Congiuntamente alle altre associazioni, comitati e movimenti di difesa ambientalee della salute valuteremo sul piano legale i processi autorizzativi, e fin da subito agiremo in tutela della salute collettiva e della corretta gestione dei rifiuti.

Per il comitato Rifiuti Zero: Amanda Floridi, Giacomo Bazzi

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