lunedì 27 dicembre 2010

Accordo Mirafiori, la Fiom incalza la Cgil: "Svolta fascista, serve lo sciopero generale"

Cremaschi, presidente del Comitato centrale del sindacato metalmeccanico, invita la Camusso alla mobilitazione e a non sperare nell'aiuto di Confindustria: "Non lo fecero neppure nel 1925". Bersani: "Portare il caso in Parlamento, e la rappresentanza va riformata, non disarticolata"

ROMA - Dopo l'accordo separato su Mirafiori e quella che in un'intervista a Repubblica 1 la leader della Cgil Susanna Camusso chiama la "svolta autoritaria" della Fiat, l'unica risposta possibile è lo sciopero generale. E' questa la posizione di Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato centrale della Fiom.

Il 29 dicembre, ricorda Cremaschi, si terrà un comitato "straordinario" in cui verranno prese delle decisioni. "E' vero che l'accordo di Mirafiori è storico - dice Cremaschi - ha un solo precedente: il 2 ottobre 1925 quando Mussolini, la Confindustria e i sindacati fascisti e nazionalisti sottoscrissero l'abolizione delle commissioni interne. Oggi Marchionne Cisl e Uil aboliscono in Fiat e Mirafiori le Rsu e le elezioni democratiche. E' un atto di un autoritarismo senza precedenti nella storia della Repubblica: nemmeno negli anni '50 si tolse ai lavoratori Fiat il diritto a votare per le loro rappresentanze. Per Cisl e Uil è una vergogna assoluta".

Alla Cgil e a Susanna Camusso Cremaschi dice: "Deve finirla di illudersi che la Confindustria isoli la Fiat: non è successo nel 1925 e non succederà oggi, quindi l'unica risposta alla svolta autoritaria è lo sciopero generale". Lo scorso 22 dicembre, incontrando una delegazione del movimento studentesco romano, la segretaria della Cgil, rispondendo alla richiesta di uno sciopero generale da convocare anche a sostegno della protesta contro i tagli all'istruzione, aveva però precisato che "i tempi non sono maturi".

tratto da www.repubblica.it

PS: Personalmente, mi piacerebbe una presa di posizione forte della Federazione della Sinistra, per due motivi: il primo per ritornare ad essere il punto di riferimento dei lavoratori, secondo, non lasciare che questo punto di riferimento sia Bersani col PD (mi risulta molto difficile solo pensarlo) o la Lega, che riesce ad ottenere consensi solo perchè contrappone il lavoratore italiano a quello straniero.

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