sabato 23 ottobre 2010

Livorno ha rialzato la testa: in 2000 sfilano contro spese militari e tagli al sociale

Il corteo ha sfilato da piazza Garibaldi fino a piazza Attias con azioni mirate alla ex caserma Bagna e sulle scalinate del Comune



Grande successo della manifestazione organizzata dal "Comitato 23 ottobre" al quale aderivano quasi una trentina fra associazioni, centri sociali, partiti, sindacati di base e collettivi livornesi.
Il corteo cittadino aveva l'obiettivo di denunciare nel giorno dell'assurda commemorazione della battaglia di El Alamein le politiche di un governo che in un momento storico di crisi economica mentre taglia le risorse per lo stato sociale e per i servizi destina incredibilmente 29 miliardi per comprare oltre cento fra cacciabombardieri ed elicotteri da guerra.
Una volontà di dire basta e di alzare la testa di fronte a scelte che non fanno altro che aumentare la forbice di ricchezza nel nostro paese creando elites sempre più fastidiose di ricchi e schiere sempre più numerose di persone che non arrivano alla fine del mese.
Livorno in particolare negli ultimi mesi si è trovata a vivere situazioni emblematiche del clima che si respira a livello nazionale, con i fatti di via dei Mulini, i fischi della curva Nord all'ipocrisia dei minuti di silenzio per i militari morti, la contestazione (sacrosanta ma vergognosamente criminalizzata) degli operai alla Cisl e la ridicola presa di posizione del ministro Gelmini sulle bandiere rosse fuori dal Teatro San Marco col fine squallido di voler giustificare i simboli leghisti nella scuola di Adro nel bresciano.

La manifestazione è partita da piazza Garibaldi e si è snodata in un corteo per le vie di Livorno cui hanno partecipato circa 2000 persone fra lavoratori, studenti e semplici cittadini. Tappe importanti quella in via Grande dove è stato attaccato uno striscione sulla ex caserma Bagna per reclamare la riconversione delle caserme inutilizzate in case popolari e quella davanti al Comune per denunciare la repressione che in questi giorni ha colpito alcuni ragazzi livornesi attivi nel movimento studentesco e per contestare il sindaco Cosimi e le sue insensate, oltre che politicamente pesantissime, parole di amicizia nei confronti della Folgore (in questi giorni sul nostro sito abbiamo presentato un dossier che svela i legami palesi tra questo corpo militare e gli ambienti del neofascismo italiano). Chiaro il messaggio partito dal camioncino di apertura del corte: "Se il Cosimi gli dà le chiavi della città noi ce le andiamo a riprendere". I valori e gli ideali della Folgore non sono certo comparabili a quelli di questa città, sono centinaia ormai i casi e gli esempi che mopstrano in dna fascista che scorre nelle vene di molti soldati ma anche di molti graduati. Basta entrare nei loro siti e nei loro forum.

Il dissenso della città oggi è sceso in piazza, e l'ha fatto con una manifestazione bellissima e riuscitissima che dà fiducia per il futuro. L'obiettivo era oscurare la retorica di guerra e gridare con forza "Ora basta, su la testa!". Obiettivo raggiunto.

Un commento il valzer dei numeri di questa manifestazione. Come ogni volta un valzer truccato. Nessuno ha un contapersone ma come in ogni questione esiste una soglia di ragionevolezza. La questura, in malafede come sempre, ha detto 300, Il Tirreno 800, un giornalista del Corriere di Livorno 1500, Il tg di Telegranducato 3000. Noi abbiamo scritto 2000, forse in eccesso, ma pensiamo di essere quelli che ci siamo avvicinati più di tutti. E poi per giudicare ci sono le foto. E allora, come caso eccezionale, linkiamo proprio la galleria fotografica de Il Tirreno cosicchè tutti giudichino con i propri occhi. La foto 1 e la 15 sono inequivocabili, non si vede la fine del corteo in via ricasoli e in piazza Cavour.

Infine, sono giunte alla nostra redazione alcune foto di striscioni e scritte fatte nella notte di venerdì nella zona di Ardenza dove ha sede la caserma Vannucci dove questa mattina il ministro La Russa ha parlato ai soldati. Sui tabelloni elettorali di Via Allende è stato attaccato uno striscione con scritto: "Scarpe di cartone, carri di latta è questo l'orgoglio della vostra disfatta" mentre sul ponte della Rosa uno striscione con scritto "Saluti da Montgomery" firmato con una croce celtica impiccata.



Nella giornata di domani pubblicheremo altre nostre foto e un bel reportage sulla giornata della Folgore alla Rotonda con decine di bambini in bella posa sui carrarmati mentre maneggiano un altrettanto bel mitragliatore. Complimenti alla Folgore e complimenti al sindaco zerbino che ogni anno si inginocchia ai loro piedi.


Tratto da: www.senzasoste.it
http://www.senzasoste.it/livorno/livorno-ha-rialzato-la-testa-in-2000-sfilano-contro-spese-militari-e-tagli-al-sociale

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