giovedì 25 novembre 2010

Referendum nuovo ospedale: i motivi per dire no e votare si

Domande e risposte sul Nuovo Ospedale, in attesa del referendum del 28 novembre.

13 buoni motivi per dire di NO... e votare SI

È un referendum abrogativo, quindi chi non è d’accordo con il progetto dell’ospedale a Montenero Basso deve votare SI... ma soprattutto mobilitarsi in prima persona



1.È davvero necessario costruire un nuovo ospedale a Livorno? Soltanto uno sciocco preferirebbe un ospedale vecchio a uno nuovo, si tratta di capire come e dove si costruisce.
2.È vero che oggi i nuovi ospedali devono essere a monoblocco, cioè in un edifico unico? A venti chilometri da qui c’è l’ospedale di Cisanello, costruito di recente, con 1200 posti letto, e non è un monoblocco. Questo dimostra che si possono scegliere anche soluzioni diverse.
3.Perché Montenero Basso non è una zona adeguata? È ai piedi di una collina, con caratteristiche idrogeologiche inadatte. I lavori per la nuova viabilità avrebbero un impatto ambientale devastante (basta guardare lo svincolo del Maroccone), e Livorno non può sopportare una nuova colata di cemento (20 ettari) dopo la Porta a Terra, Porta a Mare, Nuovo Centro, Salviano 2 e via dicendo. Per questo è meglio evitare nuove edificazioni.
4.Ad opporsi alla costruzione del nuovo ospedale a Montenero Basso sono i residenti dei quartieri ricchi nelle vicinanze? Ad opporsi a questo progetto sono un po’ tutti. Lo dimostra il numero delle firme per il referendum, le prese di posizione del maggior sindacato della sanità e quelle di urbanisti e architetti livornesi. Si direbbe piuttosto che sono favorevoli solo le ditte che faranno i lavori.
5.La battaglia contro il nuovo ospedale a Montenero è guidata dalla destra? La destra sta cercando di raccattare qualche consenso, ma se in Comune ci fossero loro farebbero le stesse cose. La battaglia contro il progetto-Montenero è una battaglia per la difesa dell’ambiente e della sanità pubblica, quindi una battaglia di sinistra.
6.È vero che la costruzione del nuovo ospedale non verrebbe a costare una lira ai livornesi? Leggiamo ilsito di Rossi: “Il costo complessivo del nuovo ospedale sarà di 266.892.000 euro, di cui 185.413.000 a carico dell'azienda 6 di Livorno, e 81.479.000 da risorse private (project financing). Il costo dell'adeguamento delle opere infrastrutturali ammonta a 15 milioni di euro”. Dei soldi a carico dell’ASL circa 130 milioni verrebbero dalla vendita del suo patrimonio immobiliare. Il project financing in pratica è un prestito, per restituire i soldi poi bisogna regalare al privato diversi servizi.
7.Con il nuovo ospedale i livornesi sarebbero curati meglio? Non è detto. Dipende da come verrebbe organizzato e dalle risorse umane e finanziarie a disposizione. Intanto ci sarebbero 200 posti letto in meno rispetto ad oggi, quindi servirebbero servizi alternativi al ricovero.
8.È vero che costruire l’ospedale a Montenero Basso conviene perché i terreni sono di proprietà del Comune e quindi non è necessario acquistarli? Nessuno propone di comprare un terreno da un privato, quindi è un discorso che non ha senso.
9.Allora qual è un’alternativa? Un nuovo ospedale all’interno dell’area di Viale Alfieri, dove sono stati già spesi per lavori 150 milioni di euro, 50 solo per il pronto soccorso nuovo. Costruire lì permetterebbe di non buttare via almeno una parte di questi soldi e anche di riqualificare le aree ex Pirelli e il Parterre, che diventerebbe il giardino del nuovo presidio.
10.Ma se l’ospedale non viene costruito a Montenero Basso si perdono i soldi della Regione? No, il presidente Rossi ha detto più volte che a lui non interessa dove i livornesi decideranno di costruire il nuovo ospedale.
11.È vero che l’assistenza territoriale e domiciliare verranno potenziate? Vendendo quasi tutte le strutture territoriali no di certo. E le “Società della Salute”, i consorzi tra Comuni e ASL che dovrebbero occuparsene, sono in alto mare, i Comuni non hanno più una lira e la Regione intende disimpegnarsi.
12.Quale modello di sanità emerge dall’operazione nuovo ospedale? Intanto una sanità sempre più lontana dai cittadini: si parla di una sola ASL di area vasta incentrata su Pisa e sul suo ospedale, tre volte più grande del nostro e più qualificato. Poi una sanità sempre più controllata dai privati, attenta solo a ridurre la spesa, che taglia i posti letto ma non crea servizi alternativi al ricovero, e che investe sempre meno per l’assistenza domiciliare o territoriale, la salute mentale, la prevenzione e l’educazione sanitaria. La vera sanità invece è quella che si occupa dei fattori ambientali e degli stili di vita. Vogliono costruire l’ospedale nuovo e poi parlano di inceneritori, rigassificatori, discariche e navi dei veleni.
13.Quali probabilità ci sono di vincere il referendum? Anche se sarà difficile raggiungere il quorum, una buona affluenza e una forte maggioranza contraria al progetto sarebbe una grande vittoria politica. Comunque non bastano le carte bollate, come dimostra la vicenda del rigassificatore. È necessario soprattutto mobilitarsi in prima persona.

Articolo tratto da: www.senzasoste.it

1 commento:

  1. Vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si.
    Vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si.
    Vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si.
    Vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si, vota si.

    RispondiElimina