PRC-FDS: "Spazio Zero, Fuoricentro, The Cage: non abbiamo altro tempo da perdere. Unità per una nuova politica culturale subito"
L’estate livornese - appena iniziata - già diventa rovente, prima di tutto sui temi dell’economia e del lavoro, ma anche sul fronte della cultura.
In appena pochi giorni, tre episodi diversi hanno visto coinvolte altrettante importanti e prolifiche associazioni livornesi impegnate nella produzione musicale, nell’organizzazione di eventi, nella circolazione di idee, di nuovi linguaggi, di cultura e di buona socialità.
Prima, la situazione paradossale dell’Associazione Spazio Zero sfrattata da un CE.CU.PO. lasciato colpevolmente in stato di abbandono. E per la quale ancora nessuna soluzione è in vista.
Poi il Fuoricentro che chiuderà i battenti questo stesso fine settimana con l'ultimo spettacolo, senza sapere se, quando e dove potrà riprendere la propria attività.
E se non fosse sufficiente, anche il The Cage è messo in crisi da una situazione paradossale che fa venire meno i presupposti per poter programmare un’attività rivolta ad una fascia giovanile che purtroppo è sempre più clandestina in questa città. Un'attività che, oltre a dare una risposta ad una domanda generazionale, crea un po’ di occupazione e, al tempo stesso, promuove momenti alti di socializzazione, di musica di buon livello e di cultura, senza disdegnare l’impegno sociale.
Tutto ciò, quando è ancora aperta la ferita della perdita di Italia Wave, e sono ancora insoluti davanti a noi i gravi problemi di Effetto Venezia e di strutture storiche come il Mascagni.
Questo terremoto che attraversa la cultura livornese fa uscire allo scoperto errori di una politica culturale giocata sull’effetto più che sulla sostanza, più sul "viaggiare a vista" che sul programmare investimenti, organizzare spazi, recuperare strutture idonee ad accogliere progetti concreti, associazioni attive e vere e proprie istituzioni culturali che hanno dimostrato di saper fare, che vanno aiutate a crescere, a mescolarsi e che rappresentano una ricchezza per la città.
Riteniamo indispensabile, aprire una discussione pubblica su quello che sta accadendo, e su come tentare di mettere una pezza.
Certo vengono al pettine limiti pluridecennali, ma bisogna incominciare ad invertire la rotta rendendo protagoniste/i coloro che cultura la fanno tutti i giorni e che possono e devono dare un contributo ad una nuova politica comunale che superi i gravi limiti di questi anni.
Bisogna aprire, accanto alla questione lavoro e sociale, una questione cultura. Non sono temi separati, anzi si tengono l’un l’altro, perché tutti insieme fanno la qualità della vita di un territorio, la sua capacità di guardare al mondo e quindi il suo futuro.
Chiamiamo tutte le forze della sinistra, i movimenti, i sindacati e le associazioni a discutere ed avanzare risposte concrete e partecipate.
Non abbiamo altro tempo da perdere.
Livorno, 25 giugno 2011
Alessandro Trotta
p. Comitato Direttivo PRC-FDS
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